Nello Stato dell'Oregon 11 senatori repubblicani sono alla macchia e si nascondono in un luogo sconosciuto perché non vogliono approvare una legge sul cambiamento climatico. Li cerca persino la polizia che ha perlustrato le strade attorno al Campidoglio di Salem, sede governativa dello Stato nord-occidentale degli Usa, ma di loro nessuna traccia.
Pare non siano neppure più in Oregon, nascosti in Iowa. Il fatto è che in un Senato a maggioranza democratica (18 Dem su 30 seggi), i Repubblicani sono contrari a una storica legge contro il cambiamento climatico per diminuire le emissioni del 45% entro il 2035. La legge è stata approvata lunedì scorso alla Camera; giovedì al Senato i Repubblicani hanno fatto mancare il numero legale; domenica non si sono presentati. Vanno ritrovati prima del 30 giugno, data alla quale si concluderà la sessione legislativa in corso.
Ma la governatrice dello Stato, Kate Brown, vuole andare a fondo e ha cercato il colpo a effetto: ordine di ricerca e cattura, l'ordine di 'caccia', insomma. "È assolutamente inaccettabile che i senatori repubblicani voltino le spalle a chi li ha eletti per rappresentarli in questa sede. Devono ritornare e fare il lavoro per il quale sono stati eletti", ha tuonato.
Il braccio di ferro politico è finito anche sui social con l'hastag 'Oregon11'. "I cittadini dell'Oregon si meritano di meglio. È giunta l'ora per il partito di maggioranza di prendere in considerazione tutti i cittadini, non solo quelli di Portland", recita il comunicato pubblicato dagli 11 ricercati dopo aver boicottato l'aula del Senato. Per ogni giorno di assenza i senatori devono pagare una multa di 500 dollari, ma i sostenitori non mancano: in pochi giorni una campagna di crowdfunding online ha già raccolto per loro 38 mila dollari.
Gli Usa sono il secondo Paese al mondo per emissioni di Co2. I Democratici dell'Oregon stanno cercando di fare del loro Stato il secondo negli Usa, dopo la California, a varare un ambizioso piano sul clima, la "House Bill 2020", che prevede un calo graduale delle emissioni di carbonio, fino all'80% entro il 2050, sanzioni alle industrie inquinanti ed investimenti nel settore delle energie verdi. Un piano che comporterà rincari di benzina e diesel, ai quali i Repubblicani si oppongono fermamente, argomentando che "colpiranno sproporzionatamente i cittadini rurali dell'Oregon, a cominciare dai contadini". Come soluzione i Repubblicani propongono invece l'organizzazione di un referendum, in modo che "ogni cittadino faccia sentire la propria voce".
Nell'Oregon il clima politico si sta comunque deteriorando: nel fine settimana sono state segnalate ore di tensione e non meglio definite 'milizie' hanno minacciato le forze di sicurezza impegnate nell'operazione di ricerca dei senatori, tanto che le autorità sono state costrette a chiudere il Campidoglio di Salem. Nelle scorse settimane, i senatori repubblicani avevano già boicottato l'aula in occasione della votazione di leggi sulle armi e sui vaccini, in un confronto aperto con i Democratici.