Con i leader occidentali riuniti tra Gran Bretagna e Francia per il 75esimo anniversario dello sbarco in Normandia, i convitati di pietra delle celebrazioni - i capi di Stato di Cina e Russia - hanno organizzato il loro 'summit', per cementare l'alleanza con cui hanno risposto alle tensioni con Europa e Stati Uniti.
Xi Jinping è arrivato ieri a Mosca, dove ha incontrato al Cremlino il suo "miglior amico" Vladimir Putin; domani sarà ospite d'onore al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, boicottato dagli Usa per via delle detenzione in Russia di un businessman americano. Il viaggio arriva cinque anni dopo l'annessione della Crimea, costata a Mosca una raffica di sanzioni dai partner occidentali e che ha imposto al Cremlino il varo della cosiddetta "svolta a Est", verso la Cina appunto.
"Negli ultimi anni, le relazioni tra i nostri Paesi hanno raggiunto un livello senza precedenti", ha detto Putin. Cina e Russia "hanno una forte e reciproca fiducia e si sostengono su quelli che sono i rispettivi interessi e preoccupazioni", ha dichiarato Xi. I due Paesi, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu, sono ormai allineati sulla maggior parte dei dossier internazionali - Iran, Corea del Nord, Venezuela, Siria - e condividono le tensioni con Washington: Mosca è al punto piu' basso delle relazioni con gli Usa del dopo Guerra Fredda, mentre Pechino è alle prese con la guerra commerciale scatenata dalla Donald Trump.
Ma la partnership è anche e soprattutto economica, con l'interscambio commerciale cresciuto del 25% nel 2018 e arrivato alla cifra record di 108 miliardi di dollari, secondo i dati del Cremlino. Il consigliere presidenziale, Yuri Ushakov, ha definito la Cina "il partner economico piu' importante della Russia".
Nel primo giorno della visita di Xi in Russia, sono stati firmati una serie di accordi: quello tra Huawei e l'operatore telefonico russo Mts che permette al gigante delle telecomunicazioni cinesi (i cui prodotti sono considerati dagli Usa una minaccia alla sicurezza) di sviluppare la rete 5G in Russia; quello tra Alibaba, l'operatore di telefonia mobile Megafon e il gruppo internet Mail.ru per la creazione di una joint-venture dell'e-commerce, la AliExpress, che mira a diventare leader del settore in Russia; e, infine, quello tra le russe Novatek e Gazprombank con la cinese Sinopec per la vendita di gas in Cina.
"Nonostante tutte le difficoltà, la Cina è diventata un creditore importante e un investitore piuttosto significativo" in Russia, in un momento in cui molti preferiscono lasciare il Paese, ha commentato Aleksander Gabuev, analista del Carnegie Center di Mosca. La cooperazione con la Cina, ha continuato, l'esperto, "è vista da Mosca come il male minore" per stimolare la crescita economica: l'alternativa sarebbe varare profonde riforme interne del sistema e riconciliarsi con l'Occidente.