Un uomo è entrato nella sinagoga di Poway, nella Contea di San Diego, e ha aperto il fuoco durante la celebrazione della Pasqua ebraica. Almeno uno dei fedeli è morto e altri tre sono rimasti feriti. L'aggressore, un diciannovenne, aveva tentato la fuga prima di essere inseguito e arrestato da un agente intervenuto sul luogo
I feriti, sono stati ricoverati al Palomar Medical Center. La polizia è intervenuta sul luogo alle 11.30 (ora locale, 20.30 in Italia). I residenti vicino al centro hanno raccontato di aver sentito sei o sette colpi d'arma da fuoco e altri sei o sette dopo una breve pausa. Tra le persone colpite ci sarebbe anche il rabbino, colpito alla mano.
Il sindaco della città, Steve Vaus, in un'intervista a Msnbc, ha definito l'attacco "un crimine d'odio". La sparatoria arriva dopo sei mesi esatti dall'attacco nella chiesa di Pittsburgh del 27 ottobre scorso in cui persero la vita 11 persone, uccise da un suprematista bianco.
L'uomo che ha sparato all'interno della sinagoga di Poway, nella contea di San Diego negli Stati Uniti, "è stato braccato da alcuni fedeli coraggiosi", ha spiegato poi alla Cnn Vaus, che ha definito l'aggressore "qualcuno che l'odio nel cuore nei confronti della comunità ebraica". Secondo la prima ricostruzione degli investigatori, l'autore dell'attacco avrebbe usato un fucile d'assalto Ar, simile a quelli usati nelle stragi nelle scuole.
"Pensieri e preghiere per tutti coloro che sono stati colpiti nella sparatoria alla Sinagoga di Poway, California. Dio vi benedica tutti. Il sospetto è arrestato. Le forze dell'ordine hanno fatto un lavoro eccezionale. Grazie!", è il messaggio che ha pubblicato su Twitter il presidente americano, Donald Trump.
"Condanniamo con la massima fermezza il malvagio e vile attacco alla sinagoga Chabad di Poway mentre famiglie ebraiche celebravano la Pasqua. Nessuno dovrebbe avere paura in una casa di culto. L'antisemitismo non è solo sbagliato è il male", ha dichiarato invece il vice presidente americano, Mike Pence.