“Nessuna doppia linea nel governo, noi siamo gli unici che parlano con tutti”. A palazzo Chigi si nega che ci siano azioni 'separate' da parte dei componenti dell’esecutivo sulla Libia.
I contatti li porta avanti la presidenza del Consiglio, oltre che con gli Stati Uniti (tramite il consigliere per la sicurezza nazionale, Bolton) anche – tra gli altri Paesi - con l’Egitto e con gli Emirati arabi.
Sono proprio questi ultimi Paesi a fare da sponda, insieme alla Francia, all’azione del generale libico Haftar: il quadro problematico è emerso anche ieri durante l’audizione del direttore dell’Aise Luciano Carta al Copasir.
Con la preoccupazione che Haftar, anche a causa degli appoggi economici, diplomatici e militari, difficilmente possa essere fermato.
Durante l’audizione è emerso il timore di un pericoloso esodo di migrati sulle coste italiane. Carta avrebbe smentito contatti tra l’Italia e Haftar e sottolineato le possibili ripercussioni nel caso di una escalation degli scontri.
Sospetti
Nel governo si rimarca la necessità che si porti avanti una moral suasion di tipo politico anche perché una escalation degli scontri porterebbe ad un’ulteriore destabilizzazione dell’area, oltre che alla morte di altri civili.
Conte ha convocato i ministri della Difesa e degli Esteri, Elisabetta Trenta e Enzo Moavero, a palazzo Chigi per discutere le prossime mosse.
Intanto è di almeno 75 morti e 323 feriti e diecimila sfollati il bilancio finora degli scontri scoppiati in Libia lo scorso 4 aprile e ora sempre più vicini al centro di Tripoli. Lo stesso presidente del Consiglio ha lanciato l’allarme sulla possibilità che la situazione libica possa poi compromettere la politica dei flussi migratori portata avanti dall’Italia.
E non è solo la Lega a puntare il dito contro Parigi. “Qualcuno temo, per interessi economici e per egoismi nazionali, stia giocando alla guerra che è un gioco molto molto pericoloso", ha osservato oggi Salvini.
“Il sospetto – dice uno dei ‘big’ del Movimento 5 stelle – è che la Francia voglia creare problemi all’Italia alla vigilia della campagna elettorale per le Europee”.
Ma anche tra i pentastellati si esclude che Salvini stia giocando in proprio per trovare un’exit strategy. Il Viminale sta sondando partner internazionali, tra cui il vicepresidente del governo di accordo nazionale libico e uomo forte di Misurata, Maitig.
“È normale che se Salvini ha dei canali li sfrutti, ma l’obiettivo è unico: quello di risolvere la crisi per via diplomatica a politica”, sottolineano a palazzo Chigi.