Al mosaico delle relazioni pericolose tra Londra e Riad si aggiunge un altro tassello destinato a creare ulteriore imbarazzo nel governo May, dopo la vicenda del dossier secretato sui finanziamenti al terrorismo islamico che identificherebbe la petromonarchia tra i principali sponsor degli estremisti. In seguito a una richiesta di informazioni al ministero della Difesa prima rifiutata e poi concessa solo grazie all'intervento di un tribunale, il Guardian ha potuto rivelare che, negli ultimi cinque anni, oltre quaranta militari sauditi che combattono in Yemen contro i ribelli Houthi sono stati addestrati presso il Royal Naval College e l'accademia della Royal Air Force di Cranwell.
Si tratta di un danno d'immagine per più di un motivo, non solo le violazioni dei diritti umani commesse dalla coalizione a guida saudita in una nazione straziata dalla fame e dal colera. La rivelazione arriva infatti a pochi mesi dalle pressioni del ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, sul collega tedesco, Heiko Maas, perché la Germania ricominci a vendere armi ai sauditi, dopo il blocco deciso in seguito all'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, delitto il cui mandante è considerato da molti il potentissimo principe della corona Mohammed Bin Salman.
A causa della decisione di Berlino, le aziende britanniche non saranno infatti in grado di soddisfare, ad esempio, i contratti per la consegna degli aerei da guerra Eurofighter Typhoon e Tornado, alcune componenti dei quali sono prodotte in Germania. Aerei che vengono poi utilizzati per devastare lo Yemen. Il mese scorso il leader degli Houthi aveva attaccato in maniera diretta Hunt affermando che Londra non può pretendere di svolgere un ruolo nella pacificazione del Paese se è tra i principali fornitori di armi di uno dei due schieramenti in lotta. Dal 2015, anno di inizio del conflitto, il Regno Unito ha venduto all'Arabia Saudita armamenti per un valore complessivo di 6,6 miliardi di euro.
E ricche commesse sono dietro anche l'addestramenti dei cadetti sauditi in Inghilterra. Il ministero della Difesa ha infatti rifiutato di rivelare al Guardian quanto ha guadagnato dall'operazione in quanto ciò "pregiudicherebbe le relazioni con i sauditi" e "le informazioni finanziarie potrebbero essere utilizzate da altre aziende o nazioni che competono con il Regno Unito per addestrare cadetti sauditi". Secondo le Nazioni Unite, la marina saudita è la principale responsabile del blocco navale che ha portato alla fame quella che era già la più povera tra le nazioni arabe e arriverebbe a bombardare i pescherecci che cercano di sfamare la popolazione.
I laburisti hanno reagito con durezza alla notizia. Per il parlamentare Lloyd Russell-Moyle l'addestramento di cadetti sauditi è "la punta dell'iceberg del contributo britannico alla macchina da guerra saudita che flagella il popolo dello Yemen". "Il governo sostiene che aiutare i sauditi a perpetrare i loro crimini di guerra equivale a stabilizzare il Golfo", aggiunge l'esponente del Labour, "questa è una posizione cinica, moralmente corrotta e soprattutto erronea, assunta per poter lucrare sulla sofferenza umana".