Ha scatenato una bufera in un ospedale della California la scelta di un medico di comunicare a un proprio paziente che aveva pochi giorni di vita attraverso un robot. Il 78enne Ernest Quintana si è visto entrare in stanza il robot con cui il suo dottore lo visitava e lo teneva aggiornato regolarmente a distanza, ma stavolta dallo schermo gli è stato comunicato che alla luce delle ultime tac non era più curabile. L'uomo è deceduto il giorno dopo, martedì scorso, al Kaiser Medical Center di San Francisco.
I familiari si sono indignati per la totale mancanza di tatto, aggravata dal fatto che le parole del medico erano udibili a fatica dal paziente al punto che la nipote 33enne, presente nella stanza, ha dovuto ripetergli il messaggio. "Se devi fare una comunicazione di routine il robot è ok", ha commentato la figlia, Catherine Quintana, "ma se vieni a dirci che il polmone non c'è più e che verrai messo sotto morfina finché non muori, questo dovrebbe farlo un uomo e non una macchina".
I parenti hanno protestato con la struttura, anche perché i protocolli prevedono che alle comunicazioni via robot sia sempre presente un medico o un infermiere che invece non c'era. "Non è questo il modo di mostrare compassione verso un paziente", ha osservato un amico della famiglia su Facebook. I media americani hanno riferito che l'ospedale inizialmente si è difeso sostenendo che era stato seguito il protocollo, ma poi si è scusato per non essere stato all'altezza delle aspettative dei familiari.