Il controverso tema dei risarcimenti per i danni provocati dai crimini nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale torna prepotentemente in primo piano con la visita di Angela Merkel ad Atene. Qui, a sorpresa, la cancelliera ha affrontato la questione – sia pur indirettamente – nel suo colloquio con il presidente greco Prokopis Pavlopoulos: “La Germania si assume la responsabilità per i crimini compiuti dai nazisti in Grecia, siamo consapevoli delle nostre responsabilità storiche. Sappiamo quanta sofferenza la Germania ha causato durante l’epoca nazista”, ha detto Merkel al capo di Stato greco.
Un “capitolo chiuso” per 75 anni
Tre anni fa una speciale commissione di esperti istituita dal parlamento greco aveva indicato in 289 miliardi di euro la cifra complessiva dei risarcimenti che Berlino, secondo le autorità di Atene, dovrebbe pagare alla Grecia. Fino ad ora il governo tedesco ha sempre sostenuto che il tema dei risarcimenti è oramai un capitolo chiuso: nel 1960 la Repubblica federale ha pagato ad Atene la somma di 115 milioni di marchi, una somma che però non comprendeva i danni alle infrastrutture, i crimini di guerra e il prestito che il Paese fu costretto a contrarre per la ricostruzione. Inoltre, nel 1990, il trattato “2 + 4” che regolava l’assetto della riunificazione tedesca - firmato da Repubblica federale, Ddr, Francia, Urss e Usa - considerava “conclusa” la questione dei risarcimenti per la Grecia.
Una crisi greca al rovescio
È stato durante la crisi greca degli scorsi anni - con la politica di austerity di cui i greci ritengono responsabile in primis la Germania di Frau Merkel e del suo ministro alle Finanze Wolfgang Schaeuble - che il tema è tornato di attualità. Atene contesta la posizione tedesca: secondo un rapporto del ministero alle Finanze greco, il debito derivante dalle somme non pagate ma dovute per le riparazioni di guerra – comprendenti le cifre spese per la ricostruzione delle infrastrutture nonché la somma derivante dai crediti obbligatori che furono estorti dagli occupanti - sarebbe ben più consistente del debito che Atene ha dovuto affrontare per i molteplici fondi di salvataggio ottenuti durante la crisi economica.
Oggi forse a Berlino sono più comprensivi
“Le riparazioni sono un debito storico nei confronti delle vittime, ma anche delle generazioni future”, ha ripetuto tempo fa Alexis Tsipras, annunciando che in tempi rapidi la parola sarebbe tornata al parlamento greco. Sicuramente si tratta anche di un efficace strumento di pressione politica, rispetto al quale forse oggi non tutti a Berlino sono insensibili. Il premier greco era tornato sull’argomento anche l’estate scorsa, quando ha ribadito che la Grecia “farà tutto il necessario a livello diplomatico e legale” per ottenere dalla Germania il pagamento dei rimborsi. Concetto in qualche modo ribadito ieri davanti alla cancelliera, alla quale Tsipras ha ripetuto che la questione dei risarcimenti “è ancora aperta”.