Nel 2018 gli irregolari che hanno attraversato i confini europei sono stati circa 150 mila, il livello più basso degli ultimi 5 anni. Lo scrive Frontex, l'Agenzia Ue per la Guardia di frontiera e costiera. Rispetto al picco del 2015, il dato del 2018 registra un calo del 92%. Il risultato del 2018 si spiega con il crollo degli arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale verso l'Italia, che registra complessivamente circa 23 mila arrivi (-80% rispetto al 2017). Nel Mediterraneo centrale per trovare un flusso di arrivi così ridotto bisogna risalire al 2012.
Crollano i flussi dalla Libia
Il numero di partenze dalla Libia si è ridotto dell'87% rispetto al 2017, dall'Algeria la riduzione è del 50% circa. Più o meno invariato il flusso dalla Tunisia. Gli immigrati che sfruttano la rotta del Mediterraneo centrale sono principalmente tunisini ed eritrei.
Sempre nel 2018 circa 57 mila migranti hanno invece raggiunto la Spagna sulla rotta del Mediterraneo occidentale. Su questa rotta il principale Paese di partenza è il Marocco. Gli immigrati sono principalmente marocchini, seguiti da guineani, maliani e algerini.
Nel Mediterraneo orientale gli arrivi del 2018 sono aumentati di quasi un terzo fino a 56 mila unità, per lo più attraverso il confine terrestre tra Turchia e Grecia. Gli arrivi attraverso il mare Egeo sono più o meno in linea con quelli del 2017, anche se sono raddoppiati gli sbarchi a Cipro. I migranti sulla rotta via mare del Mediterraneo orientale sono principalmente afghani, siriani e iracheni. Via terra sono soprattutto turchi.
Nel 2018 le donne hanno rappresentato circa il 18% dei migranti irregolari arrivati in Europa. Coloro che si dichiarano minori sono quasi il 20%. I minori non accompagnati arrivati in Europa nel 2018 sono quasi 4 mila. Frontex sottolinea che i dati sono preliminari e che non tengono conto del fatto che un migrante potrebbe avere tentato più volte di attraversare i confini in diverse località.