L’obiettivo di OneWeb è chiaro: offrire una connessione internet economica e facile a tutti gli abitanti del pianeta entro il 2027. In che modo? Grazie a una rete di satelliti che ruotano attorno alla Terra. Con quali tempistiche? I primi dieci piazzati nei prossimi due o tre mesi, per poi completare l’opera – quasi un migliaio - in una decina d’anni.
Rivoluzionare la concezione dei satelliti
La sfida della società, fondata nel 2012 da Greg Wyler e basata in Florida, è portare internet a circa 3,5 miliardi di persone, cioè la metà della popolazione mondiale, che oggi vivono senza possibilità di connettersi. Per farlo ha scelto di stravolgere la concezione attuale di satelliti: finora sono stati privilegiati quelli di grandi dimensioni collocati lungo orbite lontane, come quella geostazionaria a 35.790 chilometri dalla Terra, dove impiegano un giorno a compiere la rotazione attorno al nostro pianeta.
OneWeb si sta invece attrezzando per produrne di più piccoli e leggeri – dal peso di circa 150 chili, scrive l’Economist – da installare più vicini alla Terra, a circa 1.200 chilometri dal suolo. In questo modo, i dati scambiati tra satellite e Terra corrono più velocemente (un lasso di tempo nell’ordine di mezzo secondo circa, ma comunque in grado di far la differenza per molti servizi web).
La nuova produzione di satelliti: come la catena di montaggio
Cambiare il tipo di satelliti non è una sfida da poco, significa mettere in discussione il modo in cui questi vengono costruiti. Se finora il tempo necessario per metterne a punto uno è stato di un paio d’anni, il piano di OneWeb richiede di ripensare al modo in cui avviene la loro costruzione. Per questo motivo da un paio d’anni ha aperto un impianto a Tolosa, in Francia, gestito da una società che si chiama OneWeb Satellites e che è una joint venture tra OneWeb e Airbus.
Dallo stabilimento francese e dalle due nuove linee di produzione avviate in Florida, si legge sul sito ufficiale, si punta a far uscire quindici satelliti a settimana. Ritmi serrati per rispettare le scadenze prefissate: l’idea è spedire in orbita i primi dieci satelliti nel primo trimestre dell’anno, puntando a connettere a internet tutte le scuole del mondo entro il 2022. Nei cinque anni successivi l’obiettivo sarà quello di annullare il cosiddetto digital divide, fornendo cioè a tutti gli abitanti del pianeta l’accesso alla rete.
Non solo OneWeb: la sfida satellitare con Elon Musk
L’ambizioso progetto di OneWeb non è l’unico che mira a sviluppare una rete di satelliti nell’orbita terrestre bassa: Space X, la società di Elon Musk, ha in programma un piano simile: si chiama Starlink e prevede di mandare nello spazio dodicimila satelliti. Senza dimenticare la canadese Telesat e la giovane LeoSat, altre due aziende che puntano a realizzare quel sogno che già negli anni ‘90 altre società, come la Teledesic, avevano inseguito invano investendo decine di miliardi senza però riuscire a imporsi.