Con foto e video pubblicati su Twitter, Donald Trump ha rivelato i volti dei soldati della Marina militare statunitense impegnati in operazioni speciali in Iraq. Nel condividere la visita presidenziale, lo staff del commander-in-chief (comandante supremo, come è spesso chiamato l’inquilino dello Studio Ovale), ha omesso di oscurare i volti delle forze per le operazioni speciali dei Navy Seals, tipicamente nascosti data “la delicatezza del loro lavoro”, come scrive Newsweek.
Il video in questione, probabilmente montato e pubblicato durante il volo di rientro dall’Iraq, mostra una sequenza di immagini che ritraggono Donald Trump e la first lady, Melania, mentre stringono le mani e scattano foto con i militari ben riconoscibili ed equipaggiati con materiale operativo e visori notturni. Tecniche di intelligence open source (da fonti liberamente accessibili) si avvalgono di motori di ricerca capaci di cercare la corrispondenza tra un volto e altre immagini sui social network, ricreando così un profilo della persona impressa.
L’esperto d’intelligence della Marina statunitense Malcolm Nance ha spiegato a Newsweek che la pubblicazione del video costituisce una violazione del protocollo, al quale si fa normalmente stretto riferimento per salvaguardare l'identità delle forze operative speciali nei teatri di guerra.
“La sicurezza operativa è l’aspetto più importante nello schieramento delle truppe - spiega Nance -. Nomi, volti e identità del personale coinvolto in operazioni o attività speciali sono di solito strettamente riservati nelle zone di guerra”, e prosegue: “Rivelarli casualmente attraverso un’insolita esposizione mediatica, anche se si tratta del commander-in-chief, creerebbe un grosso ritorno di fiamma propagandistico, se uno di questi soldati fosse catturato e detenuto da un governo ostile o da un gruppo terroristico. Gli sarebbe impossibile negare chi è o cosa fa”.
La visita di Donald e Melania Trump alla base militare di al Asad è avvenuta il giorno di Natale. Nella stessa settimana il Presidente è stato sotto attacco per aver annunciato il ritiro di 2 mila soldati dalla Siria e 7 mila soldati dall’Afghanistan. Decisione che ha portato il segretario della Difesa Jim Mattis - che non era stato informato - a rassegnare le proprie dimissioni, reputandola inappropriata nei confronti dei Paesi alleati impegnati nelle stesse zone.
Trump si è giustificato con un Tweet nel quale afferma che Paesi molto ricchi “si approfittano degli Stati Uniti e dei nostri contribuenti”, e prosegue: “Il Generale Mattis non vede il problema. Io sì, e sta per essere risolto”. Negli stessi giorni il Presidente ha dovuto fare i conti con una parziale sospensione dei servizi pubblici federali non essenziali, misura prevista quando le Camere non riescono ad approvare la legge di bilancio.