Il presidente americano, Donald Trump ha annunciato che non firmerà una legge di bilancio temporaneo che scongiuri lo 'shutdown' dell'amministrazione Usa, ovvero la parziale chiusura delle attività federali a pochi giorni dal Natale.
L'annuncio è arrivato nel pomeriggio di venerdì dal presidente della Camera, Paul Ryan, dopo un incontro con l'inquilino della Casa Bianca. "Abbiamo appena avuto un incontro molto lungo e produttivo con il presidente", ha detto Ryan, il quale "ci ha informati che non firmerà la legge approvata dal Senato la notte scorsa a causa delle sue legittime preoccupazioni per la sicurezza al confine", ha detto.
Lo stesso Trump ha chiarito che la sua decisione tiene conto di un argomento a lui molto caro: il muro con il Messico. "Sono stato molto chiaro - ha detto - ogni finanziamento al governo deve tenere conto della sicurezza dei confini", ha spiegato facendo leva sulla paura principe degli americani, quelli di un blocco di tutte le attività federali, proprio a ridosso delle festività.
Una via d'uscita per scongiurare il blocco
La partita sul budget resta quindi aperta e i tempi per un accordo e un compromesso in Congresso sono ormai ristretti, con i democratici che non sembrano disposti ad aiutare i repubblicani a uscire dall'impasse. Al Senato infatti qualunque provvedimento di spesa richiede una maggioranza qualificata di 60 voti, che manca ai repubblicani.
Lo shutdown è l'incubo di qualunque amministrazione. Ne sa qualcosa anche Barack Obama, che nel 2013 si vide negare da un Congresso nel quale il suo partito - i democratici - non aveva più la maggioranza, l'approvazione della legge finanziaria. i repubblicani, pur di affondare la riforma sanitaria Obamacare, si rifiutarono persino di accettare l'approvazione di un bilancio provvisorio.. E senza il via libera al bilancio federale, vanno letteralmente 'blocco' tutte le attività governative non essenziali.
I cittadini statunitensi si svegliano con una pubblica amministrazione ridotta ai servizi essenziali, con 800mila dipendenti federali destinati a restare a casa senza stipendio.
Gli effetti del blocco
- CASA BIANCA E CONGRESSO. Le strutture restano aperte, seppure con personale ridotto.
- PENTAGONO. Il personale militare rimane in servizio, sebbene il versamento degli stipendi potrebbe subire ritardi. Buona parte del personale civile rischia però di essere mandato a casa.
- SICUREZZA NAZIONALE. I servizi rimangono operativi, compresi il controllo alle frontiere e la sicurezza aeroportuale.
- RICERCA MEDICA. Gli Istituti Nazionali di Sanità non potranno curare nuovi pazienti o effettuare test clinici.
- MUSEI E PARCHI NAZIONALI. Serrata totale, Statua della Libertà compresa.
- NASA. Le operazioni che riguardano la Stazione Spaziale Internazionale proseguiranno, ma alla maggior parte dei 18mila dipendenti è stato ordinato di restare a casa. Senza stipendio.
- AGENZIA PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE. In Usa non c'è teoricamente nessuno che stia monitorando la qualità dell'aria e dell'acqua o garantendo il rispetto delle norme sull'inquinamento da idrocarburi.
- POSTE. Il servizio postale resta attivo, godendo di fonti di finanziamento indipendenti.
- SICUREZZA SOCIALE. Gli uffici sono chiusi ma i programmi di assistenza restano attivi, sebbene non a pieno regime. Restano aperti gli ospedali per veterani.
- WASHINGTON. Il Congresso ha giurisdizione esclusiva sulla capitale. Per evitare gli episodi imbarazzanti che caratterizzarono lo scorso 'shutdown', come l'interruzione della raccolta di rifiuti, il sindaco Vincent Grey continuerà a mantenere al lavoro tutti i dipendenti pagandoli con fondi di emergenza.