Le Nazioni Unite prevedono che il prossimo anno quasi 132 milioni di persone in 42 paesi del mondo avranno bisogno di soccorso e protezione umanitaria, soprattutto a causa dei conflitti, che restano la principale causa degli interventi di assistenza. Proprio per questo, l'Onu, e le organizzazioni collegate, mirano ad aiutare 93,6 milioni di persone, le più vulnerabili, per fornire cibo, alloggio, assistenza sanitaria, istruzione, protezione e altre forme di intervento, secondo il rapporto umanitario mondiale (Global Humanitarian Overview 2019), presentato a Ginevra dal coordinatore delle Nazioni Unite per gli aiuti di emergenza, Mark Lowcock.
In Yemen la peggior crisi umanitaria degli ultimi anni
Il finanziamento richiesto per il 2019 è di 21,9 miliardi di dollari. Questa cifra non include i fondi necessari per gli interventi in Siria, dove un milione di persone ha urgente bisogno di aiuti, che saranno confermati con la finalizzazione del piano di risposta 2019 per il paese. La richiesta di fondi, con gli aiuti per la Siria inclusi, dovrebbe situarsi intorno ai 25 miliardi di dollari, hanno precisato fonti delle Nazioni Unite. Tra le crisi peggiori, Lowcock - scrive l'Osservatore Romano - ha segnalato quella dello Yemen, dove si prevede che il prossimo anno circa 24 milioni di persone avranno bisogno di assistenza e protezione. Dati che confermano come quella in corso nel paese sia attualmente la peggiore crisi umanitaria nel mondo. Le richieste di aiuto rimarranno inoltre a livelli molto alti in Siria, nella Repubblica Democratica del Congo, in Etiopia, in Nigeria e nel Sud Sudan.
Finanziamenti record ma insufficienti
Sul fronte della risposta da parte dei donatori, a metà novembre 2018 era stato raggiunto un finanziamento record di 13,9 miliardi di dollari, il 10 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2017, che aveva già stabilito un record. Ma nonostante l'aumento dei fondi, "ogni anno si osserva un divario tra ciò che viene richiesto e il finanziamento ricevuto", ha precisato Lowcock.
E sempre le Nazioni Unite hanno sottolineato come, per l'ottavo anno consecutivo, circa tre milioni e mezzo di persone trascorreranno l'inverno in alloggi di emergenza in Siria, Iraq e Libano. Massima priorità si legge in una nota dell'Unhcr, l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati è data ai più vulnerabili, quali appunto anziani e bambini. Questi ultimi, infatti, rappresentano circa il 50 per cento della popolazione rifugiata nell'area mediorientale.