“L'umanità connessa dalla tecnologia sul web funziona in modo distopico” e a dirlo non è una persona qualunque ma Tim Berners-Lee, l'uomo che ha inventato Internet. Lunedì a Lisbona durante il vertice sul web, Berners-Lee ha lanciato una proposta che può apparire azzardata ma è diventata una vera e propria necessità. Quando poco più di trent’anni fa i padri della rete ebbero la geniale intuizione che ha cambiato le nostre vite, non pensavano che quell’idea si sarebbe potuta declinare in maniera così maldestra. E oggi che, come sostiene proprio lui, siamo prossimi ad avere metà del pianeta connesso a Internet (traguardo secondo lui che verrà raggiunto a maggio 2019), è necessaria una regolamentazione più ferrea. Quello che propone lui è una Carta del Web, un documento che mira a proteggere i diritti e le libertà delle persone online.
la Carta esiste già, è già stata redatta, più di 50 organizzazioni la hanno firmata, si trova sul sito World Wide Web Foundation, la fondazione ideata da Berners-Lee, come spiega il sito, “che lotta per l'uguaglianza digitale, un mondo in cui tutti possono accedere al Web e utilizzarlo per migliorare la propria vita“. “Per molti anni abbiamo avuto la sensazione che le cose meravigliose sul web avrebbero dominato e avremmo avuto un mondo con meno conflitti, più comprensione, più e migliore scienza e buona democrazia", ha detto Berners-Lee al Guardian. "Ma le persone sono disilluse a causa di tutte le cose che vedono”. Allora serve un documento che aggiusti il tiro, un documento che deve essere firmato prima di tutto dai governi, che devono garantire ai propri cittadini una rete funzionale, accessibile a tutti, il rispetto della privacy e i diritti dei consumatori.
Facebook e Google razzolano male
Il primo politico a firmare è stato l'ex primo ministro britannico Gordon Brown, secondo il quale "Tim Berners-Lee ha individuato una delle grandi questioni dei diritti umani dei nostri tempi e la sua proposta merita il sostegno mondiale”. La campagna di raccolta firme sarà lanciata attraverso l’hashtag #ForTheWeb e mira dunque a cambiare totalmente l’attuale nostra visione e percezione della rete. Internet come avrebbe dovuto essere, come era stata pensata. Anche grandi colossi come Facebook e Google risultano essere firmatari della carta, ma la verità è che mentre firmano con una mano, con l’altra perpetuano certe condotte che vanno esattamente nella direzione opposta a quella proposta da Berners-Lee.
L’azienda di Mark Zuckerberg infatti, come continua l’articolo del Guardian, “è stata multata dall'ufficio del Commissario per le informazioni per la sua parte nello scandalo di Cambridge Analytica; ha dovuto affrontare minacce provenienti dall'UE per impiegare troppo tempo a rimuovere i contenuti estremisti; ed è stata denunciata per consentire agli inserzionisti di indirizzare gli annunci di abitazioni solo ai bianchi. L'azienda, che ha nominato l'ex vice primo ministro britannico, Nick Clegg, a guidare l’ufficio pubbliche relazioni, si è rifiutata di commentare”. Google, da parte sua, mentre firma per dare agli utenti la maggiore libertà possibile, sta per lanciare sul mercato cinese una sua versione censurata. “Se firmi una carta che prevede il rispetto di certi principi, non puoi fare censura", ha detto Berners-Lee. Effettivamente è un controsenso. Anche le pubbliche relazioni di Google hanno risposto picche alla richiesta di un commento del Guardian.