La folla inneggiante degli Ayatollah che guidano la Repubblica islamica dell'Iran non è più solo quella reale delle piazze. Le guide spirituali (e non solo) del Paese ora si concentrano anche sulle masse virtuali delle piattaforme social, compreso Instagram che è dedicato tendenzialmente a un pubblico molto giovane.
La comunicazione del gotha di Teheran si basa su immagini accompagnate da slogan, di folle oceaniche che riempiono le piazze al cospetto dei leader indiscussi, di rivendicazione dei successi della patria e di minacce ai nemici eterni. Non mancano i primi piani per mostrare i volti umani, spesso in bianco e nero, dei capi supremi.
Spesso vengono ritratti in preghiera oppure con il tasbih (il rosario islamico) in mano a dimostrare la perpetua devozione. Il profilo aquilino con cui il capo dei Pasdaran, il generale Qasem Soleimani, ha risposto per le rime al presidente americano, Donald Trump, che su Instagram aveva annunciato in stile "Trono di Spade" il ripristino delle sanzioni Usa contro l'Iran con "Sanctions are coming", ne è solo l'ultima dimostrazione. Il profilo Instagram della guida suprema Ayatollah Khamenei conta su 2,2 milioni follower ed è aggiornato quotidianamente con foto e video, spesso dei suoi sermoni e dei discorsi tenuti in piazza. Ogni post riceve decine di migliaia di condivisioni e apprezzamenti.
Non è da meno l'attuale presidente della Repubblica, Hassan Rohani, anche lui seguito da 2,2 milioni di persone. La produzione è meno martellante della macchina propagandistica della guida suprema ma risulta molto apprezzata: la media dei "love" ai posti si aggira sui 100 mila con punte che superano anche i 300 mila. Segue il generale Soleimani con il suo esercito di 720 mila fuori che l'altro giorno ha risposto a Trump con un sorprendente capolavoro di photoshop.
Meno attivo ma comunque presente è il ministro degli Esteri, Javad Zarif, con il suo seguito da 667 mila follower e una media di preferenze di 50 mila a post. Il capo della diplomazia iraniana è certamente più presente su Twitter dove vanta oltre 1,1 milioni di seguaci e dove spesso ha risposto alla Casa Bianca sulle sanzioni. Il governo di Teheran ha comunque sempre avuto un rapporto conflittuale con Instagram, considerato strumento di deviazione per i giovani iraniani che spesso lo hanno usato non solo per protestare contro il regime ma anche per mostrare al mondo la propria vita fuori dagli schemi, poco tollerata.