Almeno 11 morti e una scia di devastazione, detriti e alluvioni: l'uragano Michael, declassato a tempesta tropicale, ha lasciato la costa della Carolina del Nord ed è tornato sull'Atlantico, perdendo potenza, dopo aver portato distruzione su molti paesi sulla costa della Florida. Le ultime cinque vittime sono state registrate in Virginia. Il centro nazionale uragani (NHC) americano ha avvertito che l'emergenza non è finita: "Sono possibili ancora forti piogge e venti pericolosi".
Migliaia di soccorritori sono impegnati in Florida, Georgia, Virginia e Nord Carolina. Almeno un milione e mezzo le persone rimaste senza acqua ed elettricità nelle 520.000 case colpite dal blackout. Difficoltà anche per i collegamenti, con 1.200 strade interrotte, spesso in più punti, per i danni causati dal passaggio di Michael.
A Panama City, cittadina costiera della Florida, la maggior parte delle case sono ancora in piedi, ma tute hanno riportato gravi danni. Linee elettriche abbattute e segnali stradali contorti giacciono tutt'intorno. L'uragano ha danneggiato gli ospedali e le case di cura da cui sono stati evacuati centinaia di pazienti. "E' come se una bomba atomica avesse colpito la nostra città", ha detto una residente al Panama City News Herald.
Una delle prime stime dei danni, parla di otto miliardi di dollari ma è stata fatta da un'assicurazione e quindi è parziale in quanto non comprende le perdite coperte dal National Flood Insurance Program. Il presidente, Donald Trump, ha approvato i fondi di emergenza dichiarandosi pronto a fare il possibile per aiutare le vittime dell'uragano.