La trattativa è andata avanti fino a notte fonda. Ma alla fine i leader della Grosse Koalition, per quanto esausti, si sono mostrati soddisfatti: il governo tedesco ha trovato un'intesa in cinque punti sui motori diesel per ridurre sensibilmente l'inquinamento in Germania senza che i costi ricadano sugli automobilisti, in modo anche da scongiurare importanti divieti di circolazione che pendono su molte grandi città tedesche.
Offerte speciali per i possessori di vecchi diesel
Tra i punti principali dell'accordo, offerte speciali da parte delle stesse aziende ai possessori di vecchi Diesel per l'acquisto di nuovi modelli o per l'ammodernamento dei sistemi di controllo delle emissioni, offerte valide in particolare nei 14 centri con i maggiori problemi da inquinamento dei gas di scarico. L'obiettivo è ridurre in maniera sensibile i Diesel dalle strade tedesche. Come si legge nel documento finale del governo, "le case automobilistiche tedesche hanno acconsentito ad offrire a proprietari di auto Euro 4 ed Euro 5 un programma di scambio nonchè premi o sconti per il passaggio a nuovi veicoli". Rispetto a quanto accadeva in passato, questi scambi potranno essere fatti anche con macchine usate.
Rinnovo del sistema tecnologico che regola lo scarico delle auto Euro 5
Il secondo punto riguarda la possibilità di rinnovare il sistema tecnologico che regola lo scarico delle auto Euro 5: in questo caso saranno sempre le aziende automobilistiche ad assumersi i costi dell'installazione di nuove tecnologie per la riduzione dei gas di scarico nei veicoli che non siano più in regola. Il fatto è che molte città rischiano di dover applicare divieti di circolazione a causa dell'inquinamento da diossido di azoto: ad Amburgo una parte della viabilità è già stata chiusa ai Diesel, a Stoccarda è previsto un divieto di circolazione di grandi dimensioni nel 2019; un tribunale ha ordinato chiusure anche nel centro di Francoforte sempre a partire dall'anno prossimo.
Tra gli altri centri interessati a possibili divieti figurano anche Monaco di Baviera, Colonia, Bochum, Darmstadt, Duesseldorf e Kiel. Curiosamente, la prima azienda a battere un colpo è stata la Renault, che ha annunciato l'offerta di un "premio" di 10 mila euro a chi voglia sostituire un vecchio Diesel fino agli Euro 5 con una macchina nuova. L'offerta, che vale per ogni marca automobilistica, è attualmente valida fino alla fine di novembre. Il problema è che risposte ufficiali non sono ancora arrivate da Bmw, Vw e Daimler, anche se il ministro al Traffico tedesco, Andreas Scheuer, aveva sostenuto che, da parte loro, c'era un consenso di massima e che le aziende sarebbero disposte ad offrire fino a 8000 euro per ogni macchina da "adeguare" con l'installazione di nuovi hardware sui vecchi veicoli.
Dubbi della Bmv, Vv e Daimler. Opel contraria
Ma è proprio su questo punto che i big delle quattro ruote avrebbero dubbi. "Valuteremo con attenzione i risultati dell'intesa della coalizione, dopodichè annunceremo i dettagli del nostro programma", ha comunicato in una nota la Vw. Idem Bmw e Daimler, mentre Opel si è detta decisamente contraria a prendersi carico l'ammodernamento dei sistemi d'emissione. Per la Deutsche Umwelthilfe, una delle principali organizzazioni ambientaliste tedesche, "è nato un topolino: non si è puntato davvero sul concetto di auto pulita, ma solo ad assicurarsi che non sia fermata la mobilità".
L'esperto per i temi del traffico di Greenpeace, Benjamin Stephan, afferma che "il governo ha strappato molto poco alle aziende. Non basta rendere appena un pò meno sporche alcune auto e solo in certe città. Le macchine Diesel devono essere rimesse a posto a costo dell'industria". Da parte sua, la Grosse Koalition ha annunciato l'accordo notturno sul Diesel con un sospiro di sollievo: con questo "progetto per l'aria pulita e la messa in sicurezza della mobilità individuale nelle nostre città", la GroKo - che è stata già due o tre volte sull'orlo di una crisi negli ultimi mesi e che lotta con sondaggi in costante discesa - intende mostrare la propria capacità di ottenere risultati e recuperare popolarità.
Non a caso, l'intesa - fortemente spinta dalla cancelliera Angela Merkel - è stata annunciata all'alba dai tre capogruppo della Grosse Koalition, ossia Ralph Brinkhaus della Cdu, Andrea Nahles per la Spd e Alexander Dobrindt della Csu. Rimane il dubbio della risposta dei big dell'auto. La ministra dell'ambiente Svenja Schulze, della Spd, si è detta certa che "l'industria automobilistica coglierà l'occasione che il governo le sta offrendo. Negli ultimi anni molta fiducia è andata perduta, ora c'è la possibilità di riguadagnarla". Il riferimento, ovvio, è al cosiddetto scandalo Dieselgate: il vero convitato di pietra di queste ore.