Ci sono crescenti tensioni tra Svezia e Cina che sono sfociate in insulti razzisti contro i turisti cinesi a Stoccolma e non si capisce bene il perché. A settembre tre turisti cinesi sono stati brutalmente cacciati via da un hotel della capitale svedese, suscitando la durissima reazione del web e del governo cinese per un video che ne mostra il maltrattamento da parte della polizia. Qualche giorno dopo una trasmissione satirica ha preso di mira la maleducazione dei turisti cinesi, invitandoli addirittura a non defecare in prossimità dei monumenti nazionali. Il programma è stato duramente condannato da Pechino. La stampa cinese si è riempita di agguerriti editoriali. I due Paesi sembrano finiti sull’orlo di una crisi diplomatica. Cosa mai?
Forse perché il Dalai Lama è stato ricevuto di recente a Stoccolma? No: il leader spirituale tibetano non c’entra niente – afferma la stampa cinese.
Il libraio di Hong Kong
Gli osservatori politici pensano che le rinfocolate tensioni siano legate al caso del libraio di Hong Kong Gui Minhai, cittadino cinese con passaporto svedese, che a gennaio scorso è stato sequestrato dalle autorità cinesi mentre si trovava su un treno partito da Ningbo e diretto a Pechino con due diplomatici.
Gui, che era stato al centro della controversa vicenda dei cinque librai di Hong Kong scomparsi tra le fine del 2015 e il 2016, e successivamente detenuti in Cina con l’accusa di vendita illegale di libri, era diretto a Pechino per una vista di controllo medico dopo che gli era stata diagnostica la sclerosi laterale amiotrofica.
La vicenda del libraio sarebbe da collegare a un tentativo di rifugiarsi all’Ambasciata svedese, dal momento che non poteva lasciare la città di Ningbo, in attesa del processo non ancora cominciato.
Insomma: la detenzione di Gui potrebbe aver alimentato l’astio svedese contro i cinesi.
"In albergo non c'è posto"
Tutto è iniziato a inizio settembre quando tre turisti, padre, madre e figlio, varcarono la soglia di un hotel di Stoccolma. Era all’incirca mezzanotte. “Scusate, ma a noi risulta una prenotazione per domani”, gli fu detto alla reception, che subito invitava i tre a lasciare l’hotel e a ripresentarsi l’indomani. Ma la famiglia non volle saperne di andarsene anche perché non aveva dove dormire, e così decise di accamparsi nella lobby per quella notte. Del resto mancavano poche ore al check in. Questa, almeno, la versione svedese.
Quello che successe qualche ora dopo è ben descritto in un video poi finito sul web cinese ottenendo milioni di visualizzazioni. Arrivò la polizia che li trascinò fuori dall’albergo. In modo abbastanza brutale.
Nel filmato si vede l’uomo cinese, il figlio, imprecare in inglese “this is killing, this is killing” mentre ruzzola a terra. La madre piange e grida in cinese “aiuto”. Gli utenti cinesi sono inferociti ed esprimono indignazione sui social network. Arriva tempestiva la condanna del governo di Pechino, che vieta ai cittadini cinesi di recarsi in Svezia. L’ambasciata cinese in Svezia chiede al governo svedese di porgere scuse ufficiali, accusando la polizia di aver “violato i diritti umani fondamentali dei cittadini cinesi”.
Ma non è finita qui.
A rincarare la dose è arrivata qualche giorno dopo una nota trasmissione satirica sulla tv svedese SVT.
La lista nera dei turisti da tenere lontano
Il programma si chiama Svenska Nyheter ed è condotto da Thomas Hall, che ha realizzato un servizio di sette minuti sul comportamento dei turisti cinesi, i quali, è noto, quando viaggiano sono spesso incivili e non lasciano un buon ricordo. Lo stesso South China Morning Post ha sovente dedicato al tema approfonditi reportage.
Il servizio si apre con la notizia arrivata da Pechino di quasi oltre 100 cittadini cinesi finiti nella lista nera dei turisti sgraditi, ai quali il governo cinesi ha vietato di viaggiare.
Il programma mostra poi alcuni frammenti del video dei tre cinesi cacciati dall’hotel, e offre un vademecum che spiega ai turisti cinesi cosa fare e cosa non fare quando si trovano all’estero. Ad esempio, si avverte loro di non defecare fuori i monumenti storici o mentre si mangia.
Non solo: Hall spiega che i cinesi sono razzisti mentre gli svedesi, no: accolgono neri, arabi, ebrei e “persino gli omosessuali”. Ma non i cinesi. Loro, aggiunge, sono benvenuti ma se si comportano male, “li picchiamo”.
Ebbene: un frammento di questo sketch è stato doppiato in cinese e caricato sulla piattaforma cinese Youku, l’equivalente di YouTube. Volete sapere come hanno reagito i cinesi?
"Boicottiamo l'Ikea"
Con odio: ovvio. In pochissime ore l’hashtag #SwedishTVShowInsultsChinesePeople era diventato il trending topic sulla piattaforma Sina weibo con 34 milioni visualizzazioni. “Questo è imperdonabile. Ammetto che i turisti cinesi si comportano a volte in modo imbarazzante, ma gli svedesi non devono permettersi di insultare tutta la Cina in questo modo. Devono scusarsi”, ha scritto un utente.
“Hanno doppiato il servizio in cinese di proposito…è ovvio che vogliono farci sapere che ci insultano”, ha scritto un altro.
Un altro ancora passa alla controffensiva. “Non andiamo più in vacanza in Svezia e boicottiamo Ikea, H&M e Volvo”.
Durissima la condanna del governo cinese. “Il programma rappresenta un insulto grossolano e un brutale attacco alla Cina e al popolo cinese”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang. “Lo condanniamo fortemente”.
Il China Daily in un editoriale ha parlato di sinofobia.
Thomas Hall ha detto alla BBC che lo scopo del programma era stare sull’attualità usando la satira. Pubblicare un segmento del servizio su youku non è stata una buona idea, ha ammesso. “Di questo ci scusiamo”.