Dopo la Brexit, il Regno Unito non sottoporrà a trattamenti di favore i cittadini Ue, che dovranno così attenersi alle stesse leggi sull'immigrazione che regolano i flussi migratori da tutto il resto del mondo. Il governo di Theresa May ha approvato all'unanimità, nuove regole per l'immigrazione che dovrebbero entrare in vigore dopo il divorzio dall'Unione, previsto per il 29 marzo del prossimo anno. Nella sua decisione, il governo Tory ha seguito in pieno le proposte dell'Independent Migration Advisory Committee, per il quale la scelta sul concedere o meno il visto di lavoro deve essere basata sull'utilità della persona che lo richiede e non sulla sua nazionalità, come già accade per i cittadini extra-Ue.
Come spiega la Bbc, si tratta di un sistema basato sulle competenze delle persone e non sulla nazionalità; visti e permessi di lavoro saranno concessi in base alle esigenze del mercato senza "privilegi" per chi viene dall'Ue. In molti, però, temono che lo sbarramento ai lavoratori non altamente qualificati possa danneggiare il mercato.
Le nuove regole sull'immigrazione non riguarderanno i cittadini Ue già residenti in Gran Bretagna, che avranno il diritto di ottenere la residenza permanente. Il primo ministro May ha più volte promesso di mettere fine all'immigrazione senza limiti dall'Europa, al di là di quale sarà l'accordo finale sulla Brexit negoziato con Bruxelles. La linea dura di Londra in tema d'immigrazione potrebbe far parte di una strategia per ottenere dall'Ue maggiori concessioni dall'Ue.
Secondo una fonte governativa della Bbc, le regole per i cittadini europei potrebbero essere ammorbidite, in caso venisse raggiunto il sofferto accordo commerciale con Bruxelles, mantenendo i diritti di accesso privilegiato. In caso di mancato accordo, le nuove regole diventeranno probabilmente legge. Il ministro ombra laburista per la Brexit, Keir Starmer ha insistito sul fatto che l'opzione di un secondo referendum sul divorzio dall'Ue "rimane un'opzione", in caso di un "no deal" con Bruxelles o di una bocciatura da parte del Parlamento di un eventuale accordo raggiunto da May con l'Unione.
Parlando alla conferenza annuale del Labour, a Liverpool, Starmer ha ribadito che lo scenario preferibile per il partito rimane quello di elezioni politiche anticipate, in modo "da liberarci da questo governo fallimentare"; "ma se questo non sarà possibile - ha continuato - dobbiamo avere altre opzioni, che devono includere anche una campagna per un secondo voto pubblico e nessuno escluderà l'opzione Remain".