In Libia prove di disgelo tra l'Italia e il generale Khalifa Haftar, il leader della Cirenaica. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi,si è recato a Bengasi dove ha avuto un colloquio con Haftar in cui, ha riferito la Farnesina, è stato "rilanciato lo stretto rapporto con l’Italia". Haftar, da parte sua, ha detto "di essere pronto a dare il suo contributo per supportare attivamente la sicurezza, la stabilizzazione e il dialogo nel Paese, per il bene di tutti i libici. Il processo di riconciliazione nazionale, nel rispetto del quadro fissato dalle Nazioni Unite, potrà trovare una nuova tappa nella conferenza ‘per la Libia’ che l’Italia è disponibile a ospitare a novembre". Nel "lungo e cordale colloquio", è stata trovata "ampia convergenza per un’intensa cooperazione e sul comune impegno per una Libia unita e stabile".
L’Italia, ha sottolineato Moavero, attribuisce grande importanza al mantenimento di un attivo dialogo con tutti coloro che guardano al futuro della Libia con leale amicizia, nello schietto interesse del suo popolo e della sua piena autodeterminazione. I cittadini libici devono essere messi in grado di esercitare la propria sovranità e di poter decidere liberamente il proprio destino. Il percorso politico avviato va portato a termine, in particolare, attraverso elezioni ordinate e trasparenti, che si svolgano in condizioni di adeguata sicurezza.
Dal canto suo, Haftar ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno di politica estera dell’Italia, ritenuto imprescindibile per la Libia, grazie anche alle svariate e articolate iniziative e proposte che lo caratterizzano. Nel corso del colloquio, il Ministro Moavero e il Maresciallo Haftar hanno anche affrontato gli altri temi di reciproco interesse. In particolare, hanno passato in rassegna le modalità attraverso le quali intensificare la collaborazione in campo umanitario e rafforzare il contrasto al terrorismo e ai trafficanti di ogni tipo, nonché agli sfruttatori di esseri umani.