In Brasile il candidato alle presidenziali di estrema destra, Jair Bolsonaro, è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Santa Casa de Juiz de Fora, dopo che durante un comizio è stato accoltellato all'addome da un uomo che alla polizia ha detto di aver agito "su ordine di Dio". L'attentato ha imposto uno stop alla campagna elettorale a mese da un voto che si prefigura come il più imprevedibile nella storia del Paese sudamericano, anche per l'assenza forzata dell'ex presidente Inacio Lula da Silva, dichiarato incandidabile perché sta scontando una condanna per corruzione.
Secondo quanto riferito dal personale medico che lo ha in cura, il 63enne candidato del Partito Social-liberale - ampiamente in testa nelle intenzioni di voto per le presidenziali del 7 ottobre - non sarà dimesso prima di 7-10 giorni. Bolsonaro è stato aggredito mentre era portato in spalle dai suoi sostenitori, in un comizio nella città di Juiz de Flora, a metà strada tra Rio de Janeiro e Belo Horizonte. Le sue condizioni gravi sono gravi ma stabili: la lama ha trapassato l'intestino crasso e l'intestino tenue e una vena dell'addome sono stati gravemente lesionati.
La sfida maggiore, ora, è evitare un'infezione. Un testimone ha detto alla polizia di aver visto l'aggressore tenere un coltello avvolto in una camicia prima che si scagliasse contro Bolsonaro. L'uomo, che ha rischiato il linciaggio della folla, è stato arrestato sul posto: si chiama Adelio Bispo de Oliveira, ha 40 anni ed è un ex militante del partito di sinistra Psol e critico dell'attuale capo di Stato brasiliano Michel Temer. Agli agenti che lo hanno arrestato ha detto che "stava compiendo una missione da parte di Dio".
Gli inquirenti hanno espresso dubbi sulla salute mentale del sospettato; il suo avvocato, Pedro Augusto Lima Possa, ha spiegato che l'uomo ha agito "per motivi religiosi, politici e anche per via dei pregiudizi che Bolsonaro ha sempre mostrato quando parlava di razza, religione e persino di donne". Sul profilo Facebook di Bispo de Oliveira sono presenti diversi post che criticano il candidato di destra e sostengono invece il governo socialista del presidente venezuelano, Nicolas Maduro.