“È colpa dell’Ambien”. Il ritornello dei vip, negli ultimi tempi, è sempre più sovente lo stesso: la causa di alcuni comportamenti bizzarri, a volte addirittura aggressivi, sarebbe da ricondurre a un farmaco che cura l’insonnia, l’Ambien appunto. L’ultimo personaggio famoso in ordine di tempo a nominarlo è stato Elon Musk, il fondatore della casa automobilistica Tesla: “Spesso la scelta è tra non dormire o prendere dell’Ambien”, ha raccontato una settimana fa al New York Times rendendo noti i suoi problemi a dormire.
Che cos’è e che effetti ha questo potente ipnotico
Tecnicamente si chiama Zolpidem tartrato, in pratica è un ipnotico. Negli Stati Uniti viene commercializzato con il nome di Ambien, in Italia Sanofi-Aventis lo vende come Stilnox. Sul suo bugiardino si raccomanda di assumerlo “per il trattamento a breve termine” dell’insonnia, soltanto “gli adulti e solamente nei casi in cui i disturbi del sonno sono gravi, debilitanti o tali da causare profondo malessere”.
Un farmaco forte, da assumere per non più di due settimane, anche perché le conseguenze possono essere rilevanti. “Agitazione, allucinazioni e disturbi cognitivi come la perdita della memoria che può essere associata a un comportamento inappropriato” sono solo alcuni degli effetti collaterali più comuni, quelli cioè che possono interessare “fino a una persona su dieci”. Tra quelli meno frequenti ci sono “stato confusionale, irritabilità, diminuzione del livello di coscienza, inquietudine, aggressività, delirio e collera”. Una serie di potenziali conseguenze a cui si sono appellati, negli ultimi mesi, diverse celebrità per giustificarsi dopo qualche gaffe.
Una cattiva abitudine che ha addirittura un nome: “Ambien tweeting”
Il Guardian li ha segnalati tutti, uno per uno, a cominciare dall’attrice statunitense Roseanne Barr, la protagonista della sit-com degli anni ‘90 'Pappa e ciccia'. Un serie tv di culto e di successo, al punto che dopo 22 anni di attesa, lo scorso marzo, il network televisivo Abc aveva deciso di produrre e trasmettere la decima e conclusiva stagione. Un revival interrotto proprio a causa del comportamento scriteriato di Barr, che su Twitter aveva offeso Valerie Jarrett, la consigliera dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, paragonandola a una scimmia. Un cinguettio che le costò l’accusa di razzismo e il lavoro, vista la decisione di Abc di tagliare il programma.
Per quanto combinato da Barr è stato coniato persino un termine piuttosto eloquente: “Ambien tweeting”, cioè l’utilizzo di Twitter sotto l’effetto del farmaco.
Da Tiger Woods a Sean Penn, ecco le presunte vittime dell’Ambien
Non tutti si limitano ad attaccarsi alla tastiera del computer in condizioni non proprio lucide: il golfista Tiger Woods, per esempio, si era messo in macchina. Fermato e arrestato a fine maggio del 2017, aveva spiegato di essere sotto effetto di Ambien. L’auto, scrive il quotidiano britannico, era parcheggiata a bordo strada con “motore acceso, luci dei freni attive e una freccia lampeggiante”.
A impazzire per colpa del farmaco, almeno a suo dire, era stato anche l’attore Charlie Sheen che nel 2010 mise sottosopra la camera d’albergo in cui soggiornava a New York. “Penso che quanto accaduto dipenda dall’Ambien, l’aspirina del diavolo!”, si era giustificato. E tra le star del grande schermo anche Sean Penn ha avuto qualche problema con l’ipnotico: ospite del Late Show di Stephen Colbert, si scusò a inizio trasmissione di ogni danno che avrebbe potuto fare in quella puntata a causa del farmaco. Non a caso tra le raccomandazioni di Sanofi-Aventis c’è quella di prendere la singola dose “immediatamente al momento di coricarsi”.