Virata e destra e strizzata d'occhio alla linea dura: è il Partito Popolare di Pablo Casado, nuovo presidente del Pp spagnolo che ha battuto al ballottaggio l'ex vicepremier, Soraya Saenz de Santamaria, con il 57% dei voti dei delegati, nel congresso straordinario convocato dopo le dimissioni di Mariano Rajoy.
Il delfino di Aznar
"Se mi deve sostituire qualcuno, che sia Pablo Casado: è un tipo stupendo", disse un giorno l'ex leader del Pp, José Maria Aznar: e fu come se, appena due anni fa, nel corso di un evento pubblico, ad Avila, lanciasse la 'corsa' del suo pupillo. Perché Pablo Casado (nato a Palencia nel 1981) ha avuto un'ascesa meteorica nel PP, dove era rapidamente entrato nella direzione del partito guidata da Mariano Rajoy. Deputato dell'Assemblea di Madrid tra il 2007 e il 2009, con Aguirre presidente della Comunidad, aveva lasciato lo scranno per diventare direttore di gabinetto dell'ex presidente Aznar.
Nel Pp è entrato giovanissimo, nel 2003 e solo due anni dopo, nel 2005, è stato eletto presidente di Nuevas Generaciones, incarico occupato per otto anni, fino al 2003. Molto presente sui social in qualità di portavoce del partito, Casado è stato anche sempre molto attivo in eventi sociali, economici o culturali, come se si preparasse al suo destino di leader. particolare anche la sua buona relazione con il leader di Ciudadanos, Albert Rivera, anche se questo non lo aiuterà a recuperare voti alla formazione liberale o all'ultradestra di Vox
Dal curriculum una potenziale grana
Un'unica ombra, anche se per ora Casado è riuscito a fare in modo che se ne parlasse poco: i dubbi sul curriculum, la velocità con cui ha superato gli esami di diritto, il modo in cui ha preso il master (conseguito come Cristina Cifuentes, la governatrice affondata dagli scandali, all'Universidad Rey Juan Carlos) e i titoli in università straniere. Finora si è sempre difeso con le unghie e con i denti. L'inchiesta è in mano a una giudice di Madrid che deve decidere ancora sul rinvio a giudizio. Se questo accadesse, la leadership di Casado comincerebbe certo in salita: per lui e per tutto il partito che ora spera di rinascere.