Elogio dell'Alleanza e un ringraziamento agli alleati che si "sono impegnati" a un "significativo" aumento dei finanziamenti per la difesa. Donald Trump lascia Bruxelles al termine del Vertice dei capi di Stato e di governo convinto di avere strappato ai partner l'impegno che da mesi l'amministrazione americana chiede con forza: più soldi per le spese militari. Impegno che però gli alleati non confermano e che viene anzi pubblicamente negato sia dal presidente francese Emmanuel Macron, che dal premier italiano Giuseppe Conte. E sul quale glissa anche lo stesso segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che si limita a confermare che i 29 sono d'accordo nel proseguire sulla strada dell'accordo del 2014, ovvero assicurare il 2% del Pil per la difesa entro il 2024. Niente di più.
Trump gioca fin dall'inizio tutta la sua strategia mediatica e negoziale sulla questione finanziamenti, prova a forzare con la richiesta provocatoria lanciata ieri di arrivare al 4% del Pil, e rilancia oggi con le voci fatte circolare da diversi media secondo cui lo stesso presidente Usa avrebbe minacciato di "andare da solo" se gli alleati non avessero soddisfatto le sue richieste finanziarie. Posizione che Trump ha smentito, confermando di voler "restare impegnato nell'alleanza" e firmando una dichiarazione finale che riafferma gli obblighi e gli impegni Usa nella Nato.
Le scintille tra Donald e Angela
"L'impegno degli Usa è molto forte e rimane forte - dice Trump in conferenza stampa - io credo nella Nato", aggiunge negando screzi con i partner, in particolare con Angela Merkel. "C'è stato un vero spirito di collegialità tra di noi", dice. In realtà l'irritazione della Merkel c'è stata, riferiscono fonti diplomatiche. Tanto che sarebbe stata la stessa cancelliera, già ieri attaccata frontalmente da Trump, a chiedere al segretario generale della Nato, mentre i partner erano impegnati nella discussione sulla Georgia e Ucraina, di convocare una riunione straordinaria ristretta per chiarire la questione delle spese. Trump fa sapere di avere tutti gli alleati dalla sua e aggiunge che in risposta alle sue richieste i partner si sono impegnati ad un significativo incremento. "Ieri ho detto agli alleati che non sono contento con quello che accade, e loro hanno sostanzialmente innalzato il loro impegno ", dice.
Il presidente Usa, che si è ancora una volta definito "un genio molto stabile", rivendica di avere spinto gli alleati da aver aumentato le spese di 33 miliardi di dollari rispetto all'anno scorso e a 4 giorni dal faccia a faccia con Vladimir Putin a Helsinki aggiunge che "non credo che questo aiuterà la Russia, oggi la Nato è piu' forte di due giorni fa". Ma a stretto giro arrivano le smentite sia del presidente francese Macron che del premier italiano Conte. "C'è stato un comunicato ieri e questo comunicato è chiaro - ha detto Macron - riafferma che c'è un impegno per arrivare al 2% entro il 2024". Conte riconosce che il problema sollevato da Trump è reale e che l'impegno Usa è decisamente superiore a quello dei partner europei, ma ribadisce che "l'Italia conferma gli impegni di spesa per la Nato: ha ereditato impegni di spesa che non abbiamo alterato, non ci sarà nessuna spesa aggiuntiva". "Abbiamo deliberato che non ci saranno altri contributi rispetto a quanto già predeterminato da tempo", aggiunge. Nessun impegno nemmeno da Angela Merkel, che ammette tuttavia che "dobbiamo porci la domanda su cosa si possa fare di più".