In sempre più Stati degli Usa è già legale per utilizzi non solo medici, per quanto la legislazione federale non si sia ancora adeguata. E l'Italia negli ultimi mesi si è registrato il boom della 'cannabis light' sul modello svizzero: tassi bassissimi di Thc, la componente psicotropa, ma dosi sempre più alte di Cbd, principio attivo dagli effetti rilassanti. Il primo Paese del G7 a legalizzare a pieno titolo la marijuana a scopo ricreativo è però il Canada dell'icona liberal (sia pure un po' appannata dalla recente marcia indietro sui rifugiati) Justin Trudeau. Primo del G7 e secondo al mondo dopo l'Uruguay. Già, perché anche nei Paesi Bassi di legalizzazione non si può parlare, bensì di "tolleranza" limitata alle mura dei coffee shop.
Dopo un lungo rimpallo tra i due rami del Parlamento di Ottawa, che hanno emendato alcuni punti del disegno di legge originale restringendo i limiti per la coltivazione casalinga, il Senato ha approvato martedì il testo definitivo, che ora attende solo la promulgazione formale. Non è ancora nota la data di entrata in vigore della normativa ma il governo ha avvertito i produttori che occorreranno almeno tre mesi perché possano aprire i primi punti vendita. Secondo Bloomberg, il mercato potrebbe attestarsi sui 7,2 miliardi di dollari canadesi, circa 5,4 miliardi di dollari Usa. E, confidando che Trudeau mantenesse le promesse, le aziende che già producevano cannabis a scopo terapeutico - come la Canopy Growth e la Aurora Cannabis - hanno nel frattempo raggiunto una valutazione di mercato di oltre un miliardo di dollari canadesi
Trudeau è riuscito a superare le perplessità dei conservatori citando la necessità si togliere il business dalle mani del narcotraffico. "È stato troppo facile per i nostri ragazzi procurarsi la marijuana e per i criminali raccoglierne i profitti", ha scritto su Twitter, "oggi cambiamo ciò". "Il mutamento del nostro approccio alla cannabis è una pietra miliare storica delle politiche progressiste canadesi", gli ha fatto eco il ministro della Giustizia, Jody Wilson-Raybould.
Cosa prevede la legge
- La produzione della cannabis è regolata dal governo federale. Le province e le amministrazioni cittadine avranno competenze sulla regolamentazione dei negozi, che potranno essere sia privati che statali. Per i primi due anni i ricavati delle accise andranno per il 75% agli enti locali e per il 25% al governo centrale.
- Ci saranno dure restrizioni sul confezionamento e la pubblicità, che dovranno fare in modo di non stimolare i giovani.
- La marijuana rimarrà vietata ai minorenni.
- Sarà proibita la detenzione di quantitativi superiori ai 30 grammi.
- Importare ed esportare marijuana resterà in larga parte illegale. Ma le violazioni, entro certi limiti, costituiranno illecito amministrativo.
Alcuni aspetti devono invece ancora essere regolamentati, a partire dalle sanzioni per chi guida in stato di alterazione, così come non è stato ancora deciso nulla sulla commercializzazione di prodotti commestibili.