Durante il matrimonio dell’anno, quello reale tra il Principe Harry e Meghan Markle, prenderà parola il capo della Chiesa episcopale degli Stati Uniti d’America. Si tratta di un piccolo ma importante strappo alla regola, rispetto al protocollo reale. La tradizione, infatti, vorrebbe, che questo onore andasse ai membri anziani della chiesa d’Inghilterra. Micheal Curry, 65 anni, vescovo di Chicago, è il primo religioso afroamericano a ricoprire un ruolo così importante ed è americano come Meghan. Due elementi importanti, ricchi di simboli, che dimostrano quanto questo matrimonio sarà molto distante da quelli che Londra è abituata a vivere.
Un gesto per la sposa
Quella delle nozze non è stata una preparazione facile per Meghan. Dai problemi con il padre e la famiglia alla messa in evidenza del suo stato di divorziata con i tabloid inglesi impegnati a frugare nel suo passato in cerca di scoop. per molti quello di Kensington Palace vuole essere un gesto di apertura e vicinanza. A officiare la cerimonia sarà l' Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, capo della Chiesa anglicana d' Inghilterra. Curry pronuncerà, invece, il discorso principale delle nozze. Il reverendo David Conner, decano di Windsor, avrà infine l’onore di essere la guida all’intera cerimonia. Lo stesso Welby ha definito il collega statunitense un brillante predicatore applaudendo per la notizia e la scelta degli sposi.
La Chiesa episcopale americana appartiene alla comunione anglicana, di cui la Chiesa d'Inghilterra è la principale guida. Nella sua autobiografia del 2015, Songs My Grandma Sang, Curry ha raccontato come la sua famiglia discenda da schiavi e mezzadri della Carolina del Nord e dell’Alabama. Nella sua lunga carriera si è occupato di giustizia sociale, immigrazione e diritti civili. Tutti particolari che rendono il suo discorso particolarmente atteso.