Articolo aggiornato alle ore 13,00 del 19 maggio 2018
C'è anche una cittadina cubana naturalizzata italiana tra le oltre 100 vittime del disastro aereo di Cuba dove ieri intorno a mezzogiorno (le 18 ora italiana) un Boeing 737-200 della compagnia di bandiera Cubana de aviacion si è schiantato appena decollato dall'aeroporto dell'Avana.
Le notizie sono ancora frammentarie. Delle 110 persone a bordo, 104 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio tutti messicani, sono sopravvissute solo 2 donne, ricoverate in condizioni gravi ma stabili all'ospedale 'Calixto Garcia'. Una terza donna, anche lei recuperata dai rottami ieri in condizioni gravissime, è deceduta nella notte.
Le autorità cubane sono in contatto con la Farnesina a sua volta in collegamento con la famiglia dell'italiana deceduta per fornire ogni possibile assistenza. Le verifiche delle autorità cubane non sono ancora terminate. Nel bilancio delle vittime ci sono anche due cittadini argentini, ma la maggior parte dei passeggeri era di nazionalità cubana. Tra questi, anche 18 partecipanti a un raduno spirituale di una chiesa evangelica: appartenevano alla Chiesa del Nazareno e ritornavano nel settore orientale di Cuba, dopo aver partecipato al ritiro spirituale. Tra i passeggeri c'erano anche cinque bambini, uno dei quali di meno di due anni. Il Boeing era in servizio su una rotta interna ed era diretto a Holguin, nella parte orientale dell'isola.
Nessuna notizia ufficiale sulle ragioni che hanno causato l'incidente. Alcuni testimoni hanno raccontato ai media locali di aver visto l'aereo toccare i fili dell'alta tensione dopo la prima virata dopo il decollo. Ma è presto per parlare di avaria o errore del pilota.
Il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel, si era subito recato sul luogo dell'incidente, a circa un chilometro e mezzo dal Terminal 1 dell'aeroporto internazionale "Josè Marti'" de L'Avana, accompagnato da diversi ministri ed esponenti del Partiro comunista. La risposta dei soccorsi è stata "immediata", ha detto il presidente. "Si è subito dato corso - ha affermato Diaz-Canel - a tutte le azioni previste dai piani per eventi di questo tipo. Si è organizzato tutto, sono state domate le fiamme, si stanno identificando i resti ed è stata già istituita una commissione per indagare sui fatti".
Diaz-Canel ha assicurato che "verranno svolte tutte le indagini" per accertare le cause dell'incidente, e ha espresso il suo cordoglio ai familiari delle vittime. I primi ad accorrere dopo il disastro, ha riferito il presidente, sono stati abitanti della zona che si sono prodigati per assistere i feriti.
Il Boeing 737-200 operava con la livrea della compagnia messicana Global Aerolineas Damojh (fondata nel 1990) ed era stato preso a noleggio dal vettore dell’isola, Cubana de Aviación, scrive Il Corriere della Sera:. Questo conta su una flotta, non nuovissima, di 16 velivoli: due Atr 72, sei Antonov An-158, quattro Ilyushin Il-96 e quattro Tupolev Tu-204. Sei di questi — gli ucraini Antonov An-158 — sono stati messi a terra per motivi di sicurezza e perché l’embargo e la crisi diplomatica tra Kiev e Mosca non consentono di ottenere pezzi di ricambio per le riparazioni. Per questo la società ha dovuto prendere a noleggio velivoli da altre aziende per operare i collegamenti domestici.
Lo schianto di queste ultime ore è stato il terzo grave incidente a Cuba dal 2010, scrive La Stampa. L’anno scorso, un velivolo militare era precipitato nella provincia occidentale di Artemisa, e otto militari erano rimasti uccisi. A novembre 2010, un volo della AeroCaribbean da Santiago all’Avana si era schiantato per il maltempo, uccidendo tutte le 68 persone a bordo, tra cui 28 stranieri. L’ultimo incidente che ha coinvolto la Cubana risale al 3 settembre 1989: un charter partito dall’Avana per Milano, nonostante le pessime condizioni meteo, precipitò subito dopo il decollo, uccidendo tutte e 126 le persone a bordo, ed anche oltre venti persone a terra. La maggior parte dei passeggeri erano italiani.