Ha suscitato molti commenti ironici l'immagine di Donald Trump che, dopo l'incontro con Emmanuel Macron alla Casa Bianca, toglie la polvere (o la forfora?) dalla sua spalla con la mano, rafforzando l'affiatamento in odor di 'bromance' tra i due leader. I quali, però, hanno anche questo come punto in comune: l'inquilino dell'Eliseo nelle occasioni pubbliche cerca spesso, con le mani, il contatto fisico con i suoi interlocutori, una caratteristica che può anche dar fastidio. E che è stata spiegata in maniera un po' bizzarra dal suo portavoce, Bruno Roger-Petit, in passato un celebre volto televisivo del giornalismo transalpino, che è arrivato a paragonare il presidente francese agli antichi "re taumaturghi", capaci di guarire i sudditi con la sola imposizione delle mani.
L'appellativo di re taumaturghi era proprio dei monarchi francesi e a britannici, ai quali, fino almeno alla prima metà del XVIII secolo, erano popolarmente attribuiti poteri di guaritori (pare se la cavassero particolarmente bene con la scrofola, non per nulla chiamata "King's Evil" in terra d'Albione e "Mal du Roi" Oltralpe) dovuti all'investitura divina sulla quale si basava il loro potere. Ebbene, ciò varrebbe anche per Macron.
"Per lui toccare è fondamentale, è un secondo linguaggio", spiega Roger-Petit a Le Monde, che dedica un esauriente articolo alla "dimensione regale" dell'esercizio del potere secondo lo stile Macron. "È un tocco performativo: ' il re ti tocca, Dio ti guarisce', è una forma di trascendenza", aggiunge il portavoce.
Di fronte a cotanta piaggeria, era inevitabile che i social network si scatenassero.
Non è quindi un caso se, durante la manifestazione contro Macron organizzata dai sindacati e dalla sinistra il 5 maggio, erano stati portati in processione numerosi fantocci che lo raffiguravano in vesti regali, o come minimo napoleoniche. I colleghi a cui capiterà in futuro di seguire Macron sono dunque avvisati: un semplice tocco di Sua Maestà e quella fastidiosa psoriasi vi abbandonerà per sempre.