Guns Down America è un sito apparso nel 2016 dopo la strage al night club “Pulse” di Orlando che causò 49 morti e 58 feriti. È nato con un unico obiettivo: sconfiggere la NRA, l’organizzazione che difende il diritto degli americani di possedere armi da fuoco.
Per ottenere questo risultato ha deciso che fosse necessario partire dallo smantellamento del racconto che, negli anni, la lobby delle armi ha portato avanti all’interno dei media e dell’opinione pubblica negli Stati Uniti d’America. Convention dopo convention.
Un racconto fatto di frasi, propaganda, slogan. E numeri. Spesso non verificati e adattati ai propri scopi. Questo, ad esempio è un video fatto in occasione della convention del 2017 di NRA, ad Atlanta, che vide la partecipazione di Donald Trump appena eletto Presidente. Ma non solo. Dopo la strage di Parkland, il 14 febbraio 2018, Guns Down ha deciso di portare avanti una campagna progettata per educare e responsabilizzare i giovani sul tema della violenza armata. Con un tour che toccava scuole di tutto il Paese.
L’altro percorso intrapreso di Guns Down è volto a istituire campagne che spingono le grandi aziende americane a rompere i legami con l'NRA. Un anno e mezzofa ha lanciato una campagna per far sì che FedEx smettesse di partecipare alla Business Alliance dell’NRA offrendo sconti ai suoi affiliati.
Chi è il fondatore di Guns Down
Si chiama Igor Volsky ha 32 anni e quasi 180 mila follower su twitter. È una delle voci giornalistiche americane più conosciute nell’ambito della difesa dei diritti LGBT. In passato ha scritto per Think Progress ed è apparso nei principali canali televisivi, dalla CNN a Fox News. Attualmente è il vicedirettore del Center for American Progress Action Fund.
Nel 2011 Forbes lo aveva inserito tra gli under 30 più influenti d’America nella categoria “Law & Policy”. Ed è proprio su Twitter che è diventato famoso, dopo i fatti di Orlando, raccontando come nessun esponente del partito repubblicano avesse pronunciato un messaggio di cordoglio nei confronti dell’obiettivo della sparatoria: la comunità LGBT.
Poco più tardi aveva pubblicato un altro tweet con l’elenco dei senatori che avevano fatto affondare un disegno di legge che imponeva restrizioni maggiori per chi, sotto controllo per ragioni di sicurezza, volesse procurarsi delle armi.
Volsky aveva recuperato i tweet di cordoglio di 36 politici fatti dopo le varie sparatorie di massa che si sono susseguite negli anni, rispondendo a ognuno indicando la cifra ricevuta dalla NRA per le loro campagne politiche. Un totale di oltre 12 milioni di dollari.
L’altra anima di Guns Down è Lance Orchid, laureato alla University of Virginia e alla Tulane University Law School, esperto di politica, avvocato e profondo conoscitore delle leggi che puniscono la violenza armata negli Usa.
Dopo la sparatoria di Tucson, nel 2011, che ha causato la morte di 6 persone, ha passato tre anni a lavorare nello sviluppo di progetti di prevenzione contro questo tipo di fenomeni. In passato a condotto, per l’ex sindaco di New York Micheal Bloomberg, una battaglia contro la diffusione delle armi illegali in tuta la nazione, chiamata Mayors Against Illegal Guns.
La campagna contro l’evento di Dallas
In occasione della convention di Dallas, Guns Down ha pubblicato un lavoro che fornisse un servizio di controllo e verifica sull’universo della NRA. Sono stati così identificati ventiquattro grandi temi legati al mondo delle armi: dai campus universitari ai media, dal potere della NRA ai suoi messaggi di natura razzista.
Tutto per fare una sorta di contro-informazione, accompagnata in alcuni casi da link a fonti consultabili, come un articolo del Time che racconta quanto si sia arricchito l’amministratore delegato di NRA Wayne Lapierre e, in altri, da slogan per la difesa della vita. C’è, infine, anche un Google Doc dove è possibile consultare e scaricare infografiche e altre visualizzazioni grafiche sui temi dell’evento.