Il piccolo principe si chiamerà Louis. Il terzo figlio di William e Kate porterà il nome di una delle figure più amate a corte, quel Lord Mountbatten che fu di fatto il mentore di Carlo - spesso in rotta con il padre, il principe Filippo - nonché una delle figure più di rilievo della storia britannica recente.
La decisione è un omaggio al nonno dell'ultimo nato in casa Windsor e un segnale ben preciso che a corte nulla viene dimenticato: Lord Mountbatten fu ucciso in un attentato di una costola dell'Ira il 27 agosto del 1979. Una bomba piazzata nel vano motore fece a pezzi la sua barca da pesca mentre incrociava al largo dell tranquillo villaggio di Mullaghmore, nella contea di Sligo, nel nordovest dell’Irlanda, al confine con l'Irlanda del Nord.
Un perfetto aristocratico
Per la prima volta l’Ira colpiva direttamente la monarchia eliminando un esponente di primo piano della vita pubblica. Louis Francis Albert Victor Nicholas Mountbatten, ricorda il sito 'InStoria', era nato nel 1900, ed ra per metà un Battenberg e uno Windsor, due delle famiglie più influenti del Regno Unito. Vantava come la regina discendenza teutonica ed era lo zio di Filippo di Edimburgo, marito di Elisabetta II.
Precettore di Carlo d’Inghilterra, lord Mountbatten incarnava perfettamente l’aristocratico del secolo scorso: matrimonio di convenienza, folgorante carriera militare, esperienza nelle colonie e grande competenza diplomatica, oltreché una mai celata passione per le auto fiammanti, il polo e i lussi in generale.
Eroe di guerra in Marina come ammiraglio, ricevette nelle sue mani la resa dei giapponesi il 12 settembre 1945 a Singapore, mentre era in Asia per combattere le potenze dell’Asse.
Una vita per l'Impero
Ben oltre il cursus honorum, Moutbatten giocò un ruolo di primo piano nella politica coloniale dell’Impero britannico. Curò personalmente come massimo rappresentate della regina, viceré del Raj britannico, l’indipendenza dell’India e la Partition, ossia la “divisione” con il Pakistan.
Fu una delle prime persone a recarsi sul luogo dell’omicidio di Gandhi, dove tranquillizzò la folla sul fatto che non fossero stati i musulmani a uccidere il Mahatma, ma attirò anche gli occhi della stampa scandalistica per una serie di pettegolezzi relativi alla moglie libertina e alle sue frequentazioni ambigue.
L'attentato dell'Ira
A bordo della Shadow V, distrutta dall'attentato del'Ira, c'erano lui, i due figli gemelli della figlia di Louis, Patricia, suo marito John Knatchbull e la madre di quest’ultimo, una signora di poco più di ottant’anni. A completare l’equipaggio un ragazzo del luogo che svolge funzioni di marinaio e mozzo a bordo, Paul Maxwell. Sul colpo morirono Lord Mountbatten, suo nipote Nicholas e il giovane mozzo di bordo. Il giorno seguente per le ferite riportate decede anche l’anziana Baronessa Brabourne. L’esplosivo, oltre venti chili, era stato piazzato la notte prima da un commando della Provisional Irish Republican Army. Nello stesso giorno l’Ira rivendicò “l’esecuzione” e a Warrenpoint, nella contea di Down, fece esplodere due bombe, a distanza di circa mezz’ora l’una dall’altra, uccidendo diciotto soldati britannici.
Carlo era quel giorno a pesca in Islanda. “Non c’era cosa per cui Carlo non consultasse Mountbatten - scrive il biografo Nicholas Davies, citato da La Stampa - Scioccato e distrutto dal dolore, saputa la notizia, si allontanò in solitudine, per una passeggiata. Un amico lo trovò seduto davanti a un fiordo, che singhiozzava come un bambino. Mai prima di allora aveva subito una perdita affettiva così grave. Durante le esequie, pronunciò le seguenti parole: “Senza l’eroismo di persone come Lord Mountbatten, questo Paese e molti altri simili a questo potrebbero essere ancora oggi soggetti al potere straniero, privi della libertà che oggi ci sembra tanto scontata. Forse il modo in cui lui è morto servirà a renderci consapevoli delle vulnerabilità dei popoli civili che hanno scelto di vivere in democrazia, nei confronti di estremismi che nulla hanno di umano”.