La Cina dovrà “abbandonare le illusioni” sulla tecnologia, e “fare affidamento su se stessa”. A dirlo è il presidente cinese, Xi Jinping, durante una visita a un’azienda tecnologica a Wuhan, nella Cina interna, dove si trova in vista del summit informale di domani con il primo ministro indiano, Narendra Modi.
Lo riferisce l’emittente televisiva statale cinese, China Central Television, dal suo canale in lingua inglese. “Spero di vedere le nostre imprese nazionali e le compagnie statali crescere stabilmente”, ha detto Xi di fronte ai dipendenti. “Di conseguenza, dobbiamo fare affidamento sui noi stessi per sviluppare le tecnologie chiave e la attrezzature per il Paese”. Il prossimo punto critico per lo sviluppo della tecnologia, ha proseguito, “sarà abbandonare le illusioni e fare affidamento su noi stessi”.
Le parole del presidente cinese cadono a pochi giorni dalle indagini Usa nei confronti del gigante delle telecomunicazioni cinese, Zte, accusata di esportazioni illegali verso l’Iran e a cui i produttori statunitensi non potranno vendere per sette anni componentistica. Delle ultime ore è, invece, la diffusione delle notizie riguardanti indagini su un altro gigante delle telecomunicazioni cinese, Huawei, a cui il Ministero degli Esteri di Pechino ha manifestato la propria opposizione.
La necessità di fare affidamento sulle risorse nazionali emerge anche dall’intenzione di sostenere la produzione interna di chip. Secondo quanto scrive l’agenzia Reuters, il fondo statale cinese per i semi-conduttori, chiamato anche “il grande Fondo”, è vicino al closing di un round di finanziamenti da 120 miliardi di yuan (15,57 miliardi di euro) per creare un altro fondo a sostegno del settore e ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni: proprio il gruppo Zte, che importa da Qualcomm molti dei chip usati nei suoi telefoni è particolarmente esposto alle importazioni di tecnologia. Nel primo round di finanziamenti, il fondo aveva ricevuto finanziamenti per 22 miliardi di dollari, secondo le cifre diffuse dal Ministero per l’Industria di Pechino.