Fallisce il tentativo della Russia di ottenere dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu la condanna della "aggressione armata occidentale" contro la Siria. Al termine di una tesa riunione al Palazzo di Vetro la bozza di risoluzione presentata dal Cremlino ottiene solo tre voti. Otto i contrari, quattro gli astenuti. Quanto avvenuto, sostiene il Cremlino, va contro "il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite". "Missione compiuta!" twitta intanto Donald Trump dopo l'attacco congiunto di Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Ribatte Nikki Haley, l'ambasciatrice Usa: "Siamo pronti e abbiamo già caricato l'arma" per colpire di nuovo, se ci saranno altri attacchi chimici. Però anche la Cina prende le distanze dall'azione. L'Italia condanna l'uso siriano delle armi chimiche, ma auspica che non si vada verso un'escalation. Esulta Israele, l'Iran avverte: chi ha colpito è responsabile di cosa accadrà ora. A fianco di Trump si schiera Erdogan, che nei giorni scorsi si era scagliato contro Assad.
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Nell'attacco, lanciato stanotte, sono stati colpiti un centro di ricerca nel centro di Damasco, un impianto di stoccaggio di armi chimiche a Ovest di Homs e una seconda struttura nelle vicinanze, sempre contenente armi chimiche ed equipaggiamenti. Secondo il regime di Assad, riporta Repubblica, i danno sono stati limitati.
"Il destino di Assad dipenderà dalla sua gente", ha sottolineato Donald Trump annunciando alla nazione la risposta militare all'utilizzo di armi chimiche contro la città siriana di Douma, attribuito a Damasco, dopo una giornata in cui si erano succedute dichiarazioni che lasciavano intendere che un'azione fosse ormai imminente, come scrive il Corriere.
Mosca non è stata preventivamente informata dell'attacco contro il regime del presidente siriano Bashar al Assad. Ma i bersagli "sono stati specificatamente individuati" per evitare di colpire presidi con forze russe in Siria, ha precisato il capo di statato maggiore unificato americano, Joseph Dunford, durante una conferenza stampa dopo il raid.
Le reazioni
Russia
l ministero degli Esteri russo ha dichiarato che l'attacco "è una violazione del diritto internazionale e un attacco alla sovranità siriana".
"Bisogna essere davvero eccezionali per colpire la capitale della Siria proprio nel momento in cui si è guadagnata una possibilità di avere un futuro pacifico" ha scritto su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca,Maria Zakharova, stigmatizzando gli Usa e gli alleati Londra e Parigi.
L'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha immediatamente avvertito su Facebook che ci saranno "conseguenze" e ha accusato l'Occidente di aver delineato "uno scenario prestabilito".
Francia
"La linea rossa fissata dalla Francia nel maggio del 2017 è stata superata. Quindi ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire questa notte, nell'ambito di un'operazione internazionale congiunta con gli Stati Uniti d'America e il Regno Unito e diretta contro arsenali chimici clandestini del regime siriano" ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron in un tweet.
"Un piano per uscire dalla crisi deve essere trovato, con una soluzione politica. Siamo pronti a iniziare a lavorare in questo momento con tutti i Paesi che vogliono partecipare", ha detto il ministro Jean-Yves Le Drian in una conferenza stampa all'Eliseo.
Gran Bretagna
"Si tratta di un attacco limitato e mirato che non vuole far aumentare le tensioni nella regione e che fa il possibile per scongiurare la morte di civili" ha detto la premier britannica Theresa May precisando che il raid serve anche a mandare "un messaggio chiaro a chiunque altro pensi di poter usare armi chimiche con impunita'".
Cina
Pechino esprime “ferma opposizione” all’uso della forza nelle relazioni internazionali. Lo ha reso noto il Ministero degli Esteri di Pechino in relazione missilistico coordinato di Usa, Gran Bretagna e Francia sulla Siria delle scorse ore. Il Ministero degli Esteri ha sottolineato l’importanza di "rispettare la sovranità, l’indipendenza e l‘integrità territoriale di tutti i Paesi" e che "ogni azione militare unilaterale è contraria ai principi e alle norme internazionali".
Iran
"Questa è una palese violazione delle leggi internazionali che ignora la sovranità nazionale e l'integrità territoriale della Siria" ha detto il ministero degli Esteri iraniano. "Indubbiamente gli Stati Uniti e i suoi alleati che hanno agito contro la Siria senza alcuna prova certa sulle presunte attività chimiche e prima del responso dell'Opac sono responsabili delle conseguenze regionali e mondiali di questo attacco".
Israele
L'attacco in Siria è "giustificato" ha affermato un funzionario di Israele che ha voluto restare anonimo. "Il presidente Trump aveva chiaramente detto che l'uso di armi chimiche avevano superato la linea rossa. Oggi Usa-Francia e Gb hanno rafforzato quella linea".
Turchia
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito "giusta", l'azione. "Riteniamo giusto l'intervento in Siria, c'e' bisogno che chi ha commesso certi crimini paghi per cio' che ha fatto. E' inaccettabile che vengano utilizzate armi chimiche su civili indifesi". Secondo Erdogan e' necessario dare un segnale ad Assad, affinche' capisca che "risponderemo alle escalation di attacchi del regime nei confronti dei ribelli".
Hezbollah
Il movimento sciita libanese Hezbollah, che ha avuto un ruolo fondamentale nel sostenere militarmente il regime di Damasco, ha condannato con forza la pioggia di missili sulla Siria e ha detto comunque che "la guerra americana contro la Siria e contro i popoli della regione e il movimento di resistenza non raggiungerà i suoi obiettivi".
Le reazioni italiane
Il governo
"Quella di stanotte è stata un'azione circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione o diffusione delle armi chimiche, non può e non deve essere l'inizio di una escalation, l'Italia lo ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a farlo" ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Gentiloni si è anche sentito al telefono con May. Entrambi hanno sottolineato il carattere limitato della azione militare intrapresa, il no ad una escalation e il comune impegno contro l'utilizzo delle armi chimiche.
M5s
"Siamo preoccupati per quel che sta accadendo e riteniamo che in Siria occorra accelerare con urgenza il lavoro della diplomazia, incrementando i canali si assistenza umanitaria"m ha scritto su Facebook Luigi Di Maio, "L'uso di armi chimiche è intollerabile ma mi auguro che l'attacco di oggi resti un'azione limitata e circoscritta e non rappresenti invece l'inizio di una nuova escalation. Restiamo al fianco dei nostri alleati, soprattutto perché in questa fase delicatissima credo che l'Ue debba avere la forza di farsi vedere compatta e unita, anche nell'invitare le Nazioni Unite a compiere ispezioni sul terreno in Siria affinché si accertino le responsabilità sull'uso di armi chimiche da parte di Assad.
"Vista la situazione in Siria è importante che il Parlamento venga informato quanto prima. Su questo c'è la disponibilità del Governo. Comunicheremo appena possibile quando l'Esecutivo verrà a riferire in Aula" ha detto il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico.
Lega
"Apprezzo l'operato di Gentiloni degli scorsi giorni e di queste ore: il suo equilibrio e la sua misura" ha affermato Matteo Salvini, "Penso che l'intervento di stanotte sia pericolosissimo mi auguro che sia l'ultimo: non a caso Germania e Italia che fanno parte della stessa Alleanza non hanno neanche messo a disposizione le basi da cui partire per sganciare i missili". Occorre "mettere intorno a un tavolo Russia e Stati Uniti per risolvere con il dialogo e non con le minacce".
Forza Italia
"Attacchi di questo genere dovrebbero essere decisi dalle Nazioni Unite" ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi."Il problema della Siria - ha detto Berlusconi - è molto grave. La sede che se ne deve occupare è quella delle Nazioni Unite. Noi non abbiamo oggi un governo che fa contare l'Italia né in Europa né nel mondo. Quindi, non possiamo fare niente".
Partito Democratico
"Alcuni che hanno commentato l'intervento di queste ore, lo hanno fatto con grande superficialità, penso a Salvini in primis. Riflettano sulle responsabilità che ha la comunità internazionale di fronte a questi fatti drammatici". lo ha detto il segretario reggente del Pd Maurizio Martina in un passaggio del suo intervento all'assemblea lombarda del partito.