I luoghi dell’istruzione superiore britannica, quella che va dai 18 anni in poi, “per molti studenti non sono sicuri”. Lo scrive l’Unione Nazionale degli Studenti del Regno Unito (Nus), che in un report di inizio aprile denuncia che quattro studenti su dieci (il 41%) hanno ammesso di aver subito comportamenti sessuali inappropriati da parte di componenti dello staff, docenti e personale che lavora nelle strutture.
Le accuse vanno da commenti indesiderati a contatti fisici, fino a vere e proprie aggressioni. In particolare, l’espressione “cattiva condotta sessuale” con cui vengono catalogati gli episodi rimanda “allo squilibrio di potere tra personale e studenti”, come riporta anche la rivista scientifica Nature.
Pochissime denunce
Il rapporto del Nus, un’organizzazione che funge da cappello sotto il quale stanno oltre 600 differenti unioni di studenti che comprendono circa il 95% degli alunni britannici di college, università e dottorati di ricerca, nasce da un sondaggio online a cui hanno risposto 1839 tra studenti iscritti ed ex.
Soltanto il 9,6% di chi ha dichiarato di aver subito molestie ha denunciato alle istituzioni scolastiche quanto accaduto. Una percentuale bassissima. Il motivo? Nel rapporto si legge che una vittima su tre ha spiegato di non sapere se si trattasse di episodi “sufficientemente seri da essere riportati”.
Da quanto affermato dalle persone che hanno risposto alle domande del formulario emergono alcuni fenomeni rilevanti. Per esempio che le donne sarebbero maggiormente oggetto di molestie rispetto agli uomini, con una percentuale doppia (15,6 e 7% del totale).
Non solo: le ragazze omosessuali e bisessuali sarebbero vittime di contatti fisici inappropriati. Sarebbe successo al 22,9% di loro. E poi, in generale, i post laureati sarebbero più coinvolti in casi di questo tipo rispetto ai colleghi senza laurea. Anche se i dati della ricerca non possono essere generalizzati al livello nazionale, il Nus mette in guardia spiegando che “i risultati sono molto preoccupanti”.
“Abbiamo smesso di frequentare alcune zone del campus”
Nel sondaggio è stato domandato anche se l’autore della condotta inappropriata fosse uomo o donna. In questo caso, anche se non sono del tutto assenti casi di molestie da parte di persone di sesso femminile, la stragrande maggioranza dei casi sarebbero stati commessi da uomini. Un aspetto che, secondo il Nus, riflette “le caratteristiche della società in cui le violenze hanno una matrice patriarcale”.
Nel rapporto, intitolato “Power in the academy: staff sexual misconduct in UK higher education” e scritto in collaborazione col Gruppo 1752 che si occupa di mettere fine alle molestie in ambito educativo, vengono descritte anche le conseguenze negative che i comportamenti sessuali indesiderati hanno avuto sulle donne che hanno affermato di esserne state vittime. Più di una ragazza su cinque “ha perso fiducia in se stessa, quasi il 20% ha subito problemi psicologici”, e oltre il 15% ha modificato le proprie abitudini. Ha cioè “smesso di frequentare alcuni luoghi dei campus” dove si svolgono le lezioni.