Gli animali di Sergei Skripal, l’ex spia russa avvelenata a Londra insieme alla figlia, sono morti. Si tratta di due porcellini d’India, morti per disidratazione, e un gatto, soppresso dopo la visita di un veterinario a causa di uno stato d’agitazione che ne aveva minato la salute.
Almeno questo è quello che riporta la CNN citando il Dipartimento britannico per l’ambiente (DEFRA). Le autorità hanno scoperto lo stato in cui versavano gli animali dopo aver avuto accesso all’abitazione di Skripal. Una portavoce del governo ha dichiarato che a seguito degli eventi del 4 marzo, giorno in cui i due sono stati ritrovati su una panchina a Salisbury, “la proprietà nel Wiltshire è stata sigillata per favorire le indagini della polizia”.
Quando il veterinario ha potuto varcare la soglia della casa ha potuto solo constatare che i due porcellini, per mancanza di acqua, erano già deceduti. Successivamente ha deciso di “alleviare ulteriori sofferenze” al gatto.
Sono stati avvelenati anche gli animali?
È stata la portavoce del ministero degli esteri del governo russo, Maria Zakharova, a sollevare per prima la questione e chiedendo maggiori particolari sul trattamento subito dagli animali. Parlando ad alcuni giornalisti, lo scorso mercoledì, aveva denunciato l’esistenza di due porcellini e di due gatti chiedendo quale fossero le loro condizioni di salute.
Secondo Zacharova, riprendendo l’ipotesi per cui i due russi avessero avuto il primo contatto con il veleno all’interno della casa, la sostanza sarebbe stata rilevata in grandi quantità sulla porta d’ingresso, è plausibile pensare che anche i porcellini e il gatto potessero essere stati avvelenati. La DEFRA ha confermato, invece, che nell’appartamento è stato ritrovato un solo esemplare felino e che non ci sono prove al sostegno di questa teoria. L'ex colonnello, 66 anni, e sua figlia Yulia sono ricoverati in ospedale. Mentre le condizioni dell’uomo restano critiche ma stabili, quelle della donna migliorano di giorno in giorno, come lei stessa ha confermato qualche giorno fa.