Facebook ha chiuso la pagina di Britain First, il partito politico fascista inglese, e dei suoi due leader Paul Golding e Jayda Fransen. “Hanno ripetutamente pubblicato contenuti che incitano all'animosità e all'odio contro i gruppi minoritari”, spiega la stessa società americana tramite una nota. “Non è una decisione presa a cuor leggero”, garantisce Facebook che rivendica la propria natura di “piattaforma aperta a tutte le idee”, chiarendo però che “le opinioni politiche devono essere espresse senza odio. Golding e Fransen si trovano in carcere da una settimana per una serie di crimini d’odio contro le persone di religione musulmana.
Bannati anche da Twitter
La pagina Facebook ufficiale di Britain First, che contava due milioni e diciassette mila sostenitori, ora è irraggiungibile. A dicembre dello scorso anno destino simile era capitato ai profili verificati su Twitter, sia del partito che dei leader. Il movimento fascista inglese, sul suo sito ufficiale, sostiene che il motivo sia stato il retweet del presidente statunitense Donald Trump. Il Guardian aveva invece spiegato che il motivo erano le regole del social network in materia di contenuti entrate in vigore proprio a fine anno.
Su Twitter esultano in molti, a cominciare dal sindaco di Londra Sadiq Khan e dal gruppo antirazzista Hope not Hate.
Niente più social, o quasi. Le uniche tracce online di Britain First sono i profili personali di Golding e Fransen su Instagram e su Gab, un social network fondato in Texas ad agosto 2016 che, si legge sul sito, “premia il linguaggio libero, la libertà individuale, lo scorrimento libero dell’informazione online e su cui tutti sono i benvenuti”. Non sono dello stesso avviso Salon, che l’ha definito “il Twitter per i razzisti”, e il Guardian che l’ha catalogato come “una cassa di risonanza di razzismo e teorie del complotto”. In ogni caso, anche su Gab la pagina di Britain First non è al momento raggiungibile. Rimangono invece attive quelle dei due leader del movimento. Sul profilo di Golding è apparso questo messaggio: “L'assalto al nostro movimento è implacabile, dobbiamo tutti stare uniti di fronte a questa persecuzione”.
I leader incarcerati
Anche se il processo più popolare, e dalla risonanza più evidente, è forse quello di Facebook, le grane per i leader di Britain First non si esauriscono sui social network. Lo scorso 7 marzo i due capopopolo di quello che definiscono “il più grande movimento patriottico e anti-jihadista del Regno Unito” sono stati arrestati. Diciotto settimane dietro le sbarre per lui, il doppio per lei. Il motivo? Illeciti - “ostilità”, secondo il termine usato dal giudice - dettati dalla natura religiosa. Rivolti cioè contro i musulmani e la fede islamica. Golding e Fransen non sono nuovi al carcere: entrambi, scrive il Guardian, erano stati arrestati già lo scorso maggio per via di una storia di volantini distribuiti durante un processo a carico di tre uomini musulmani e un ragazzo accusati, e poi condannati, per stupro.