La Russia festeggia il Giorno del difensore della patria, ricorrenza nata in onore di chi svolge e ha svolto servizio militare e diventata nel tempo semplicemente la festa di tutti gli uomini, dai bambini agli anziani, una sorta di contraltare al più popolare 8 marzo delle donne.
Istituita nel 1918, in ricordo del primo reclutamento di massa dell'Armata Rossa, il 23 febbraio ha cambiato nome e status più di una volta fino a quando nel 2002 è stato dichiarato anche giorno non lavorativo. La data è attesa da tutti gli uomini per ricevere regali o più semplicemente per avere una scusa per riunirsi in compagnia e fare festa.
Si tratta di una giornata il cui significato originale si è allontanato da quello prettamente militare, arrivando ad abbracciare l'idea di un patriottismo basato sulla difesa non solo della patria, ma anche della famiglia, quindi esteso a tutto il sesso forte.
Gli stessi militari guardano con sufficienza al 23 febbraio, convinti che la vera festa dell'orgoglio patriottico e delle forze armata sia solo il 9 maggio, l'anniversario della Vittoria dell'Armata Rossa su Hitler. La ricorrenza è quindi più vissuta come un pretesto per riunire gli amici, bere e fare regali non solo agli adulti, ma anche ai più piccoli e a chi non ha mai prestato servizio nell'esercito.
Quest’anno, però, con la coincidenza delle elezioni presidenziali (18 marzo) e anche del centenario della fondazione dell’Armata Rossa, il 23 febbraio è caratterizzato da toni più militareschi: il presidente Vladimir Putin domani è atteso in visita al primo forum nazionale del movimento giovanile ‘Yunarmia' (‘Giovane esercito'), che riunisce 8.000 attivisti da tutto il paese al Parco ‘Patriota’, fuori Mosca.
Accanto alle celebrazioni ufficiali - concerti nei parchi, film di guerra in tv e fuochi d'artificio - per la maggior parte degli uomini russi si tratta di una scusa per riunirsi in banya, la tradizionale sauna, o in ristoranti e locali, accompagnati preferibile da molto alcol.
Per chi, invece, cerca situazioni meno rilassate, si può prenotare un safari su un vero carro armato: ci sono diverse società che fuori Mosca offrono questi servizi per gruppi più o meno grandi di amici. I festeggiamenti per il 23 febbraio iniziano già alcuni giorni prima negli uffici, dove le donne organizzano sempre almeno un piccolo buffet - torte, frutta e vino - per ringraziare i colleghi uomini del loro "coraggio e della loro forza" nel farle sentire protette, almeno così recitano alcuni dei brindisi più ricorrenti.
Le grandi aziende organizzano attività ricreative per i dipendenti che vanno dai giochi di ruolo, ai servizi fotografici in divisa militare fino a lezioni di bricolage, perché le donne possano così preparare con le proprie mani il regalo per il loro amato. La maggior parte delle russe, però, si affida a regali già pronti: se calzini, biancheria intima e set da barba sono associati a una relazione ormai consolidata e forse un po' stanca, le donne cercano di stupire il proprio uomo con idee più originali. L'importante è che l'oggetto abbia un alto contenuto di virilità: attrezzature per la caccia o la pesca, alcolici pregiati, ma anche armi a salve e coltelli da collezione, sono tra gli articoli più richiesti.
La virilità sovietica era incarnata da figure di lavoratori e soldati, replicate in numerosi monumenti in tutte le città dell'Urss. Oggi l'immagine che la Russia offre al mondo è associata all'idea di nuova grande potenza militare, guidata da un leader che nella narrazione di sé si serve dei cliché piu' macisti, in netta opposizione con un Occidente che apre ai matrimoni omosessuali e si allontana dalla famiglia tradizionale.
Ma la 'festa degli uomini' mette in evidenza anche una delle 'malattie' della società russa, in cui la figura dell'uomo, inteso come padre, è piuttosto debole: il tasso dei divorzi è tra i più alti d'Europa, gli uomini russi vivono in media 13 anni in meno delle donne, anche per uno stile di vita in cui non mancano massicce dosi di alcol e mediamente la famiglia russa è composta da una donna single che vive sola con un figlio e la nonna.