Roma militarizzata per l'arrivo di Erdogan. Le incognite della visita diplomatica

 Afp - Erdogan
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Le tappe della trasferta romana

Il presidente turco Erdogan abbraccia la piccola Bana Alabed. La ragazzina, di 7 anni, aveva raccontato su Twitter la quotidianità del vivere sotto le bombe ad Aleppo est

Cosa ha detto il presidente turco alla Stampa

"Dobbiamo migliorare le nostre relazioni bilaterali con l’Italia. L’ex presidente Berlusconi è un caro amico e con lui avevamo avviato un’ottima collaborazione, posso dire che le relazioni tra i nostri due Paesi durante il suo mandato sono state molto vivaci e positive. Dobbiamo ritrovare quel clima. Avevamo fatto un accordo importantissimo, ad esempio, per gli elicotteri “Attack Agusta Westland”. E vogliamo sviluppare ancora quel genere di cooperazione. Dopo Papa Francesco incontrerò il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il primo ministro Paolo Gentiloni, per cui ho grandissima stima. Farò inoltre un incontro con gli imprenditori, che mi auguro sia proficuo. L’Italia è il nostro terzo partner commerciale ma il potenziale è maggiore. Siete undicesimi per numero di aziende presenti - circa 1400 - e vogliamo aumentarle. I ponti Osmangazi e Yavuz Sultan Selim sono stati costruiti con partner italiani. Sono convinto che le aziende dei due Paesi potranno firmare grandi accordi grazie all’accordo del 2017".
"La Turchia sostiene con vigore l’integrità del territorio libico e la sua unione politica. Incoraggiamo il desiderio di dialogo espresso sin dal 2014 dai nostri amici libici. Constatiamo gli sforzi sinceri di Ghassan Salamé, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la Libia. Siamo a favore del processo portato avanti anche col sostegno del Rappresentante speciale, che punta alla riconciliazione regionale e nazionale, all’adozione di una nuova costituzione e infine, all’organizzazione delle elezioni". "L’Italia come la Turchia desidera pace e stabilità in Libia. Italia e Turchia hanno rilanciato le attività delle loro ambasciate a Tripoli. E anche questo è un segno dell’importanza che i nostri Paesi danno alla Libia. Più la presenza dei nostri due Paesi aumenterà in Libia più ci saranno opportunità di cooperazione. Il gruppo di lavoro congiunto, in fase di definizione, sulla Libia presto sarà operativo".
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