Vent'anni fa la pornografia passava per riviste e videocassette che passavano di mano in mano. Proprio l'home video fu già una rivoluzione, consentendo anche ai minori - che non avrebbero mai potuto mettere piede in un cinema a luci rosse - di fruire del materiale proibito. Come in ogni campo dell'esistente, la rete ha cambiato tutto: gli adolescenti di ieri dovevano spedire in missione in edicola l'amico con l'aspetto più maturo; oggi basta una connessione internet per avere a disposizione una quantità potenzialmente infinita di materiale a luci rosse. Non è certo per moralismo che ciò costituisce un enorme preoccupazione per chiunque abbia figli in età puberale. Che il consumo eccessivo e senza controllo di materiale pornografico distorca lo sviluppo sessuale dei ragazzi lo affermano oggi centinaia di studi (e proprio alla dipendenza da porno è legata un'inedita diffusione delle disfunzioni erettili tra i giovani maschi). Ed emblematico di quanto il fenomeno porti gli adolescenti a costruirsi una concezione del tutto irreale del sesso prima ancora di avere esperienze concrete (alle quali magari si sfugge per aspettative sbagliate, senso di inadeguatezza e incapacità di legare l'erotismo alla sfera affettiva) è il caso di Nikita Bellucci.
L'attrice porno francese, di recente ritiratasi, ha condiviso nei giorni scorsi sul proprio profilo Twitter alcuni messaggi ricevuti da dodicenni o tredicenni che, con un linguaggio molto esplicito, le chiedevano di fare sesso con loro. La ventottenne ha fatto appello ai genitori perché controllino meglio cosa fanno i loro figli su internet e si occupino loro della loro educazione sessuale, essendosi "stancata" di dover sopperire. Un episodio che, mutatis mutandis, è impossibile non accostare alle dichiarazioni di Tim Cook, il quale non vuole che suo nipote stia sui social network, o alle forti restrizioni che Bill Gates impone ai figli nell'uso dello smartphone. Chi meglio del ceo di Apple e del fondatore di Microsoft può avere contezza dei danni di un abuso dei dispositivi multimediali? E chi più di un'ex stella dell'hard può essere conscio delle conseguenze di un'esposizione eccessiva a contenuti pornografici su ragazzini che del sesso vero non sanno ancora niente?
"Non spetta a noi educare i vostri figli"
Gli screenshot sono stati ora rimossi dal profilo, probabilmente in seguito ai messaggi di odio ricevuti da alcuni follower in seguito all'iniziativa. Messaggi ai quali sono seguiti altrettanti di solidarietà per Nikita, che si era detta "stanca di dover fare educazione sessuale ai ragazzini" e aveva attaccato i loro genitori per la "completa mancanza di insegnamenti" in questo campo.
Sulle numerose testate che si sono occupate della vicenda, dall'Independent al Daily Mail, si possono però consultare i messaggi condivisi da Nikita. Un giovanissimo estimatore le domanda se "le piacerebbe fare sesso con un bel dodicenne". Un altro le chiede, con un linguaggio assai esplicito, un coito orale. Un altro ancora, un tredicenne che si definisce suo fan, le chiede "per favore" di "scoparlo". L'attrice in questo caso pubblica anche la sua risposta: "Amico, hai 13 anni, rifletti sulle tue azioni, fai i tuoi compiti e non contattarmi più, altrimenti manderò lo screenshot ai tuoi genitori". E molti genitori le hanno risposto via Twitter per ringraziarla. "Grazie per parlare dei bambini, dei loro comportamenti sessuali e dei pericoli dell'accesso incontrollato a ogni tipo di materiale su internet", scrive una madre, "i nostri ragazzi stanno subendo pressioni sessuali sulla rete". "Sì, l'accesso ai contenuti pornografici è facile e purtroppo non c'è abbastanza controllo", replica Nikita, "quindi ora è normale ricevere regolarmente messaggi di ragazzini che chiedono di mandargli foto, di prendere la loro verginità o, tra le altre cose, se li voglio scopare". "C'è una completa mancanza di prevenzione e non spetta a noi educare i vostri figli", avverte l'attrice, "non c'è controllo, non c'è sorveglianza o altro".
Un problema che, ancora prima che i tweet di Nikita diventassero virali, è preso molto sul serio dal governo francese. Lo scorso novembre, il presidente Emmanuel Macron, in un discorso sul contrasto alla violenza sulle donne aveva promesso iniziative per aumentare i controlli sui contenuti hardcore e migliorare l'educazione sulla pornografia. Non sappiamo ancora in che consisteranno tali iniziative. Ora Macron sa, però, di poter contare su voci pronte a confrontarsi all'interno dell'industria.