La soluzione in tre fasi di Gentiloni per uscire dalla crisi in Libia

gianluca zeccardo
Paolo Gentiloni (Foto: Presidenza del Consiglio)

"Situazione nei campi dei migranti in Libia è gravissima"

Paolo Gentiloni e Ghassan Salamè (Foto: Presidenza del Consiglio)

Lavoro di Salamè articolato in tre fasi

  1. innanzitutto, "superare senza danni il 17 dicembre", scadenza degli accordi di Skhiratche sarebbe " sbagliato mettere in discussione";
  2. in secondo luogo, "lavorare per un assetto transitorio, sia del consiglio presidenziale che del governo, che possa portare a elezioni a suffragio universale entro l'anno prossimo". "Se si trovasse un punto di equilibrio tra le diverse parti sarebbe un passo avanti importante" e l'obiettivo di Salamè è "un rafforzamento dei due organi", ha spiegato il presidente del Consiglio, altrimenti, ha detto, "andranno avanti le procedure, avviate con la registrazione dei votanti, per le elezioni del 2018".
  3. Altro obiettivo dell'inviato speciale dell'Onu è l'Assemblea nazionale, da tenere entro la prossima primavera, in cui mettere insieme tutte le parti, non solo quelle che hanno ruolo politico ma anche civile, religioso, sportivo, per promuovere il sentimento di una ownership libica e di riunificazione nazionale".
Paolo Gentiloni a Tunisi (Foto: Presidenza del Consiglio)

"Il ritorno dei 'foreign fighters' destabilizza la regione"

Vai all'articolo…