La guardia costiera libica ha recuperato i resti di oltre 30 migranti sbranati dagli squali, scrive Repubblica, nel naufragio di due imbarcazioni al largo delle coste libiche. Altre 200 persone sono state soccorse. Le due operazioni di salvataggio sono state effettuate al largo di Garabulli, a 60 chilometri da Tripoli: nella prima imbarcazione sono stati trovati 31 corpi e 60 sopravvissuti mentre nella seconda i migranti vivi erano 140.
I migranti sono stati individuati - ha spiegato il portavoce della guardia costiera libica Ayub Kasem - tra giovedì e venerdì scorso a una ventina di km da Al Hamza e Bulali, nell'est del Paese. "Intercettate al mattino, portavano a bordo migranti provenienti dall'Africa subsahariana", ha aggiunto. Tra loro vi erano 63 donne e 61 minori.
Nelle stesse ore, scrive Avvenire, la Guardia costiera da Roma ha chiesto alla nave Aquarius, noleggiata dall'ong Sos Mediterranée e con un team di Medici senza frontiere, di intervenire con la massima urgenza in acque internazionali a est di Tripoli. E' infatti stato individuato un barcone in legno, come non accadeva da molti mesi, caricato con almeno mezzo migliaio di migranti. Le condizioni meteo e la tipologia di natante rendono le operazioni ancora più complicate di quanto non avvenga normalmente con i già pericolosi gommoni.
Le spiagge tra tripoli e la frontiera con la Tunisia sono diventate negli ultimi anni i punti di partenza del traffico di migranti diretto in Italia. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono stati oltre 161mila i migranti riusciti ad attraversare l'Europa quest'anno, mentre quasi 3.000 sono scomparsi in mare.