Ma chi è Sayfullo Habibullaevic Saipov, l'uomo che ieri alle 15,05 si è scagliato contro un gruppo di ciclisti e passanti a Manhattan vicino al World Trade Center, uccidendo 8 persone e ferendone 11? Del terrorista con la barba lunga e la camicia a scacchi che ha riportato il terrore e il dolore a Manhattan si sa ancora poco.
Uzbeko di Tashkent, 29 anni, un autista di Uber. Lo ha reso noto la stessa società aggiungendo di stare collaborando con l'Fbi e che nulla nel suo comportamento aveva lasciato sospettare qualcosa. Saipov aveva con se una spara chiodi e un'arma per sparare proiettili di inchiostro. Il killer è stato colpito dalla polizia all'addome , poi è stato arrestato e portato in ospedale, dove è stato operato nella notte.
Residente a Tampa, in Florida, Sayfullo Habibullaevic Saipov avrebbe compiuto il suo attentato a bordo di un pick up e al grido di "Allahu Akbar", secondo quanto riferito dalla rete Abc. La Polizia di New York ha spiegato che Saipov è negli Usa dal 2010 e per il suo attentato ha noleggiato il veicolo della Home Depot nel vicino New Jersey (fonte: New York Times). Vive negli Usa con una "green card" (l'autorizzazione permanente a risiedere negli Stati Uniti). Ha una patente della Florida ma viveva con la moglie e tre figli a Paterson in New Jersey, lo Stato al di là dell'Hudson rispetto a Manhattan. Ha anche vissuto in Ohio. Scrive Il Foglio: "Paterson, cittadina del New Jersey con la più alta percentuale di musulmani in America, seconda soltanto a Dearborn, sobborgo di Detroit. È nata a Paterson la leggenda giornalistica secondo cui un gruppo di musulmani era sceso in strada a festeggiare l’11 settembre del 2001. Sarebbe rimasta negli archivi delle fake news a uso di complottisti e arrabbiati se per anni Trump non l’avesse spacciata per vera".
Ha passato i primi giorni negli Stati Uniti cercando un lavoro e cercando di migliorare il suo inglese, ha detto un testimone al New York Times. Ma era anche un sonno in ritardo. Saipov ha lavorato allora come autista di camion. "Era una persona molto buona quando lo conoscevo", ha detto il testimone. "Non sembrava un terrorista".
Secondo La Stampa, Saipov abitava con la moglie e i due figli in New Jersey, a Paterson, ma quando è stato fermato dalla polizia era in possesso di un documento rilasciato a Tampa, in Florida. Controlli sono scattati nella moschea che frequentava in New Jersey, e che era finita nel mirino della polizia nel 2006 nell’ambito del criticato programma di sorveglianza delle comunità musulmane. Il passato di Saipov non ha finora rivelato sorprese, se non alcune infrazioni stradali.