Quello che Emmanuel Macron ha fatto alla Sorbona non è stato un discorso per vecchi. E del resto non poteva essere altrimenti, nell'aula gremita di studenti provenienti da tutta Europa. Nelle parole del presidente francese sul futuro dell'Unione europea nessuno spazio alla politica del passato e molte buone intenzioni per quella del futuro, incentrata su due perni: i giovani e l'innovazione. Ecco, punto per punto, cosa ha detto.
I giovani
L'Europa dovrà essere lo spazio in cui tutti gli studenti, entro il 2024, dovranno parlare almeno due lingue europee e tutti dovranno aver partecipato almeno a uno scambio di 6 mesi in un Paese europeo. Entro il 2024 bisognerebbe creare una ventina di università europee.
Innovazione
L'Europa deve puntare sull'innovazione anche dando vita a un'apposita Agenzia. Finanziamo l'intelligenza artificiale: dobbiamo accettare il rischio.
Europa
Rifondare una Europa unita e democratica. Primi punti: la lotta al terrorismo e l'Europa della difesa. L'esercito francese è pronto ad accogliere militari provenienti da Paesi Ue per una forza comune di intervento, con un bilancio comune e una dottrina comune. Abbiamo dimenticato di difendere l'Europa, l'abbiamo accusata di essere tecnocratica, ma Bruxelles siamo noi.
Cambiamenti climatici
Di fronte ai cambiamenti climatici e ai disastri ambientali occorre dare vita a una forza europea di protezione civile, mettere assieme uomini e mezzi per rispondere alle catastrofi.
L'Africa e i migranti
Serve una polizia europea delle frontiere. ll Mediterraneo deve essere la chiave della politica estera dell'Europa e deve vedere l'Africa come partner strategico per il futuro.
L'accoglienza è un nostro dovere. Mai nessuna frontiera, mai nessun muro potrà impedire l'arrivo di migranti e perciò dobbiamo lavorare tutti insieme a favore dello sviluppo dei Paesi di provenienza, unica soluzione sostenibile a questa sfida. Non possiamo più guardare all'Africa come una minaccia ma dobbiamo considerarla come un partner economico privilegiato. Se l'Europa non coglie questa opportunità, altri lo faranno e a pagarne le conseguenze sarà soltanto l'Europa. L'aiuto allo sviluppo deve aumentare ed essere europeo, anche con tasse sulle transazioni finanziarie che dovranno essere interamente dedicate allo sviluppo, a partire dall'Africa. Ci sono in Europa due Paesi, la Francia e la Gran Bretagna che hanno una tassa simile, generalizziamola a tutta l'Europa.