La crisi costituzionale spagnola diventa un affare di Internet, dopo che la Guardia Civil ha fatto irruzione ieri mattina, negli uffici della Fundació puntCAT, organizzazione con sede a Barcellona che registra i domini catalani ‘.cat’. Obiettivo dell’azione repressiva è l’oscuramento dei siti, registrati sul dominio catalano, contenenti informazioni relative al referendum sull’indipendenza della regione spagnola, che si dovrebbe tenere il prossimo primo ottobre.
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“Estem amb tu Pep” – siamo con te Pep - scrivono i membri della fondazione sul loro canale Twitter. Pep è Pep Masoliver, direttore tecnico della fondazione, che è stato arrestato ieri mattina nella sua abitazione, a circa 50 chilometri da Barcellona, e che è attualmente detenuto con l'accusa di "sedizione”. Le forze dell’ordine, intervenute come forza di polizia giudiziaria, hanno eseguito il mandato disposto dal giudice della tredicesima corte investigativa di Barcellona.
Il sequestro dei computer della Fundació puntCAT giunge dopo che, il 15 settembre, l'autorità giudiziaria aveva emesso un'ordinanza nella quale si chiedeva all’organizzazione di oscurare tutti i siti Internet ‘.cat’ che promuovono la consultazione elettorale. Tra le pagine sottoposte a censura anche ref1oct.cat, il sito web creato dalla Generalitat de Catalunya, che promuove la partecipazione della popolazione al referendum, giudicano illegittimo dall’organo di garanzia costituzionale. Ma il sito in questione era già stato migrato su altri indirizzi: referendum.love, referendum.ninja e referendum.party, oltre che ref1oct.eu. Tutti questi indirizzi sono attualmente funzionanti e consultabili.