Prima la ricerca sulle stenosi coronariche, che gli è valsa lo Young Investigator Award, conferito dalla Società Europea di Cardiologia, poi il ritorno a Napoli, da precario. Giovanni Ciccarelli, il miglior giovane ricercatore di cardiologia d’Europa, aveva lasciato l’Italia nel 2015 per poter completare la sua formazione al Cardiovascular Center di Allst. Insieme a lui Francesca Conte, neurologa, con cui è sposato. “Io devo e voglio credere nella mia terra, e voglio dare il mio contributo. Quando sento parlare male della sanità napoletana o campana ci soffro” spiega il ricercatore al Corriere della Sera , “Perché so che qui ci sono medici bravissimi e strutture che possono funzionare bene, se messe in condizione di farlo. Andarsene non sarebbe giusto”. Il problema è che l’Italia investe meno di altri Paesi nella ricerca e non è in grado di dare spazio a quelli che poi finiscono per diventare dei ‘cervelli in fuga’. Una ragione in più, una volta specializzati e dopo aver ricevuto prestigiosi premi internazionali, per tornare e motivare le brillanti menti che verranno, perché “bisogna continuare a dare una speranza al nostro Paese, perché si possono raggiungere grossi traguardi nei contesti giusti e con le persone adeguate e motivate”, come ha spiegato Ciccarelli al Mattino.
Nel futuro di Giovanni probabilmente una carriera nel privato, con l’imbarazzo della scelta per le numerose proposte ricevute. Per Francesca invece un posto da precaria nell’ambulatorio di Epilessia del Secondo Policlinico di Napoli. Giovanni torna dunque nella sua città, dove si è laureato con il massimo dei voti all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.