"Quello che è successo a Charlottesville colpisce al cuore dell'America e questa sera questa intera arena è unita contro i criminali che perseguono odio e violenza". Il comizio di martedì di Donald Trump a Phoenix, in Arizona, si è trasformato in un attacco ai "media dannatamente disonesti" che, come scrive The Guardian, "non amano il loro Paese" e hanno distorto le sue dichiarazioni dopo le violenze dei suprematisti bianchi a Charlottesville che hanno sollevato dure critiche, anche da parte di autorevoli repubblicani e ora, scrive il New York Times, molti parlamentari neri del partito sono di fronte a un 'dilemma morale'.
Quello che Trump "non ha detto"
Il presidente ha negato di non aver condannato neonazisti e suprematisti. Il presidente a Phoenix ha ripercorso, testo alla mano, le sue dichiarazioni su Charlottesville ma con una serie di omissioni. Come ricorda Huffington Post, Trump ha tralasciando, ad esempio, il fatto che in una primo momento aveva parlato violenza da "entrambe le parti". "Condanno con forza i neonazisti, i suprematisti bianchi e il Ku Klux Klan", ha assicurato.
Durante il suo intervento a ruota libera, Trump ha preso in giro il conduttore della Abc, George Stephanopoulos, perché basso, ha bollato il New York Times come "fake news" ed ha accusato la Cnn di aver spento le telecamere mentre parlava anche se il suo intervento è stato trasmetto dal network integralmente.
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