"Keep calm and carry on" si rincuoravano l'un con l'altro i londinesi nella Seconda Guerra Mondiale, sotto il diluvio delle V2 naziste. Dopo la vittoria i crateri provocati dai missili di Hitler furono riempiti di palazzi nuovi e nuove residenze. E' il motivo per cui spesso al centro di Londra quartieri elegantissimi ed edilizia popolare si trovano in curiosa giustapposizione, come la Grenfell Tower e Kensington.
Simbolo entrambi, in questa estate che ha visto andare a fuoco stanotte anche il Camden Market (uno dei punti dello shopping popolar-chic) degli splendori e delle miserie di una città presa nella morsa degli eventi, in una lunga estate che sa molto di declino. Non è certo una semplice questione di clima, anche se le temperature per molte settimane sopra i 30 gradi ricordano ai meno giovani un'altra estate, quella torrida del 1976, con l'inevitabile coda di rifiuti maleodoranti per le strade. Il fatto è che nel giro di un pugno di settimane Londra ha dovuto vivere una serie di shock che di rado toccano una città, anche importante, nel giro di diversi anni.Gli eventi che hanno reso torrida questa estate
Primo è stato l'attacco al Borough Market, di fronte al London Bridge. Tre jihadisti che uccidono otto persone a coltellate e colpi di kalashnikov, in un tranquillo sabato sera di svago ed in un quartiere ritenuto simbolo della possibile rigenerazione dal degrado.
Poi, poche ore dopo la riapertura del Borough Market, la tragedia della Grenfell Tower. Il bilancio dei morti è enorme, decine e decine, ma l'impatto psicologico sugli abitanti di Londra lo danno le immagini degli inquilini del palazzo di 23 piani che si sporgono, nella notte, a segnalare la loro presenza alle finestre, usando la luce dei cellulari. Un inferno di critallo.
E poi le risultanze dell'inchiesta, a dir poco sconcertanti: il rivestimento esterno del palazzo ha preso fuoco perché, per risparmiare un pugno di sterline, il materiale scelto non era ignifugo. Infine la scoperta che di Grenfell Tower potenziali ve ne sono una ventina in tutto il Regno Unito, un paio delle quali sempre nella capitale.
Quindi, quando le ceneri della Grenfell Tower non erano ancora spente, un pulmino bianco guidato da un uomo bianco si schianta contro la folla. Per fortuna non ci sono vittime, ed i feriti sono 11, ma a colpire è che le vittime sono musulmani che escono dalla moschea che a Londra è simbolo della tolleranza, al termine delle cerimonie per il Ramadan. E il guidatore aspirante stragista è un purosangue gallese, di Cardiff, che per sua esplicita ammissione voleva "uccidere il maggior numero possibile di islamici". Sapere che ha avuto problemi mentali, o che fosse in depressione per una separazione, è tranquillizzante solo in parte, come anche il fatto che la folla, tutta islamica, lo ha bloccato ma non linciato. Anzi, in modo civile e assolutamente britannico ha chiamato la polizia ed atteso che intervenisse. La verità è che la città guidata da un sindaco musulmano chiamato Sadiq Khan sta scoprendo l'islamofobia.La 'Giornata della Rabbia'
Sadiq Khan mantiene indici di popolarità molto alti, cresciuti anche per come sta gestendo la situazione. In fondo la "Giornata della Rabbia" proclamata contro la politica, i politici e questa maledetta estate torrida ha portato sulle strade solo poche centinaia di persone. Il caldo, per una volta, ha avuto un effetto anestetizzante. Ma se si tratta di politica, allora il senso di declino diviene evidente. Un anno fa il referendum sulla Brexit divideva il paese, e Londra votava compatta per il Remain per scoprirsi snobbata dal resto del Regno Unito. Da allora molto è cambiato, ma non per il meglio.
Non è solo questione delle banche e delle multinazionali che ora occhieggiano Olanda, Francia e Germania per un probabile trasferimento di sede, o di Milano che cerca di prendersi l'Authority sul farmaco. è che a Londra va in scena, quotidianamente ma con esasperante costanza, la rappresentazione di una crisi politica di cui si stenta ad immaginare la fine. Un anno fa David Cameron, colpevole di aver ceduto a chi voleva il referendum sulla permanenza nell'Unione Europea, veniva sostituito con Theresa May. Una copia sbiadita della Lady di Ferro. Sicura di vincere a mani basse contro un partito laburista staccato di quasi 20 punti, May ha voluto essere Thatcher dopo la vittoria della Falklands, ed ha sciolto le camere. Si è ritrovata costretta ad un governo di coalizione con alleati quasi imbarazzanti, ed il Labour ora le tiene il fiato sul collo. Tanto che adesso è costretta a rivedere i suoi piani di una hard Brexit, a tendere la mano a Jeremy Corbyn e a rintuzzare le congiure di palazzo dei suoi compagni di partito conservatori. La Lady di Ferro finì vittima di una congiura di Michael Heseltine, e Theresa lo ricorda benissimo. Per questo ostenta calma e tranquillità: ma è solo per non far vedere che la situazione è veramente difficile. Per lei e per Londra. "Keep calm and carry on". Forse verranno tempi migliori, Forse.