Le quattro mosse di Google per combattere il terrorismo online

di Luisa Berti
 Sundar Pichai -  Sundar Pichai, ceo Google
 Larry Page Google - afp
  • Migliorare la tecnologia per individuare i contenuti più facilmente e rapidamente - Google ha annunciato che i suoi ingegneri hanno sviluppato delle nuove tecnologie in grado di prevenire il ricaricamento di contenuti terroristici già noti, utilizzando tecniche che sfruttano la corrispondenza delle immagini.
  • Più esperti al lavoro – Il motore di ricerca incrementerà il numero di esperti che lavoreranno nel programma Trusted Flagger di YouTube che nel 90% dei casi segnalano i video in modo appropriato. La tecnologia è un valido supporto ma è sempre meglio far valutare i video anche da esperti in carne e ossa capaci, a differenza delle macchine, di capire le sfumature.
  • Standard più rigidi –I controlli saranno più rigidi anche verso quei video che non violano in modo chiaro le regole, ma che in qualche modo sottendano contenuti violenti o di propaganda religiosa. In futuro, questi video compariranno con un avviso e non verranno ammessi commenti e interazioni da parte degli utenti. Così saranno meno valorizzati e sarà più difficile trovarli.
  • Promozione di video contro l’odio e la radicalizzazione - E’ in corso un lavoro di implementazione del "Redirect Method". Questo approccio usa il potere della pubblicità mirata per raggiungere le potenziali reclute e reindirizzarle verso i video contro il terrorismo che stimolino a cambiare idea.
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