A quattro giorni dall’incendio che ha completamente distrutto la Grenfell Towe di Londra, la lista delle vittime segna 30 morti accertati ma almeno 70 persone risultano ancora disperse, e la rabbia popolare non accenna a sgonfiarsi.
Centinaia di persone si sono riunite venerdì sera davanti ai municipi di Kensington e Chelsea per protestare contro la gestione del disastro, chiedendo più informazioni su familiari e amici dispersi e maggiore aiuto da parte delle autorità. Tra i 50 e i 60 dimostranti sono anche entrati nel municipio. E’ arrivata la polizia e ci sono stati momenti di tensione. “La gente era frustrata ed è entrata nell’edificio. Non hanno fatto nessuna forzatura, sono entrati e si sono fermati nell’ingresso, solo per parlare”, ha sottolineato Mustafa Mansour, tra gli organizzatori della protesta, confermando che, dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, c’è stato “un confronto fisico” tra le due parti.
Centinaia di persone hanno chiesto “giustizia per Grenfell”
Un’altra manifestazione è partita fuori dal dipartimento per le comunità e il governo locale, attraversando poi Londra, da Whitewall lungo Downing Street fino a Broadcasting House a Oxford Street. Per la strada risuonavano slogan come “giustizia per Grenfell” e “nessuna giustizia, nessuna pace”.
“Siamo qui oggi perché dobbiamo guardare a quell’edificio con le lacrime che rigano le nostre facce”, ha spiegato una donna, mentre da un megafono un uomo urlava, “vogliamo risposte e le vogliamo adesso. Questo non dovrebbe succedere nel Regno Unito”. Una veglia si è poi svolta a Latymer Christian Centre, poco lontano dal luogo dell’incendio, dove sono stati osservati due minuti di silenzio per le vittime. Altre manifestazioni di protesta sono previste per oggi, e potrebbero andare a intrecciarsi con le iniziative organizzate dal movimento anti-Tory indette in seguito alle elezioni dell’8 giugno.
La manifestazione inizialmente indetta per mezzogiorno sotto il municipio di Kensington è stata posticipata “alla luce della situazione estremamente mobile e delle proteste avvenute venerdì”, come hanno spiegato su Facebook gli stessi organizzatori, Grenfell Action Group e Radical Housing Network, tornando a chiedere che le autorità locale di Kensington e Chelsea siano responsabili per le morti, che le richieste dei residenti corrisposte e che questa atrocità non possa più succedere”.
Le proteste contro la May
La rabbia dei manifestanti è rivolta contro la premier Theresa May, che venerdì è stata contestata al Clement James Centre, a Kensington Nord, dove ha incontrato i residenti della torre. Decine di persone si sono raccolte fuori dal centro e ci sono stati momenti di tensione mentre gli organizzatori cercavano di riportare la calma. La visita si è chiusa velocemente con il capo del governo costretta a lasciare il sito: le viene rinfacciata una visita tempestiva sul luogo del disastro, che non c’è stata, al contrario di quanto fatto dalsindaco di Londra, Sadiq Khan, e dal leader dell’opposizione laburista Jeremin Corbyn.
La May si è giustificata sottolineando che “il governo sta rendendo disponibili i fondi, ci stiamo assicurando di andare a fondo di quanto è successo, ci assicureremo che le persone vengano rialloggiate”. E a prendere le sue difese è stato anche Damian Green, nominato di recente primo segretario di Stato, che ha parlato di critiche “completamente ingiuste”. “Lei è sconvolta da quello che è successo come tutti noi”, ha sostenuto intervenendo alla Bbc. “Assolutamente, lei ha lo stesso livello di empatia e orrore verso questi eventi di tutti gli altri”, ha aggiunto, assicurando che il governo nominerà un presidente che guidi l’inchiesta sul caso “nei prossimi giorni piuttosto che settimane”. La taskforce sarà formata da rappresentanti del consiglio e del governo e sarà sulla scena per “rispondere alle domande”.
Taskforce che si è riunita stamane a Downing Street, presieduta dalla May, per assicurarsi che venga fatto tutto il possibile per sostenere le persone toccate dalla tragedia di Grenfell”. Successivamente, il premier incontrerà “un gruppo di residenti, vittime, volontari e leader della comunità”.
Il messaggio della regine Elisabetta nel giorno del compleanno
Ben altra accoglienza aveva ricevuto la regina Elisabetta II che, accompagnata dal nipote William, venerdì si era recata al Westway Sport Centre, celebrando il “coraggio” dei pompieri e “l’incredibile generosità” dei volontari. Con un messaggio senza precedenti diffuso nel giorno in cui nel Regno si festeggia il suo compleanno, il secondo sabato di giugno, la monarca ha parlato di “umore nazionale molto cupo”, sottolineando che il Regno Unito è stato “testimone di una successione di terribili tragedie” nelle ultime settimane.