Lo Stato Islamico ha sperimentato veleni sui sui prigionieri per contaminare cibo e bevande in Occidente. Lo rivela il Times che cita documenti trovati nell'università di Mosul, in Iraq, liberata dall'occupazione delle milizie islamiste.
Ecco quello che sappiamo
- I jihadisti avrebbero avvelenato per giorni i pasti dei prigionieri con composti di pesticidi, tallio, nicotina e altre sostanze.
- L'obiettivo degli esperimenti è la preparazione di un massiccio attacco chimico contro obiettivi occidentali, in Europa e Stati Uniti
- L’Isis ha usato armi al cloro e all’iprite contro i curdi e le forze irachene. Non ha mai usato invece agenti nervini, più difficili da produrre e gestire.
- Due i casi documentati citati dal quotidiano: tallio fatto ingerire a un prigioniero morto dopo 10 giorni di agonia e nicotina iniettata a un altro, morto in un paio d'ore.
- Per uno scienziato citato dal quotidiano britannico si tratta di un "salto indietro ai tempi dei nazisti".
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