Un’ora libera a settimana – retribuita - per permettere agli impiegati pubblici di tornare a casa a fare sesso e contrastare così il calo demografico: era bastata la proposta di un consigliere comunale a fare della città svedese di Overtornea l’ultimo simbolo dell’avanzato welfare scandinavo e della libertà sessuale. Almeno sui giornali internazionali che avevano riportato la notizia con curiosità. Ma non sarà così: questa settimana, i 31 membri del consiglio della cittadina di 4.800 abitanti, nella lontana Valle del Torne al confine con la Finlandia, hanno bocciato la proposta di Per-Erik Muskos, 42 anni, membro del Partito Democratico socialista di centro-sinistra. “Fare sesso è un ottimo esercizio fisico e la scienza documenta i suoi effetti positivi sul benessere della persona", aveva affermato a sostegno della sua tesi Muskos, aggiungendo: “Dobbiamo incoraggiare la gente a procreare, troppo spesso la gente fa poco sesso perché assorbita dallo stress quotidiano".
"Il sesso non c'entra con il calo demografico"
Da qui l’idea dei sussidi per i 550 dipendenti pubblici. “Il calo demografico che sta interessando la città non è dovuto alla scarsa attività sessuale degli abitanti ma al fatto che i giovani vanno via in cerca di maggiori opportunità”, ha sottolineato il Consiglio nella relazione finale. Non solo: “Se il sesso venisse considerato una valida attività, allora dovremmo riconoscerne anche altre, come pulire o fare giardinaggio, ad esempio”. “Le persone devono fare l’amore nel loro tempo libero, non quando sono a lavoro”, ha spiegato al New York Times, Tomas Mortberg del Partito di destra alla guida del Paese.
Non tutti gli abitanti di Overtornea avevano apprezzato la proposta di Muskos: alcuni l’hanno considerate un’invadenza nella propria vita private. Altri hanno sottolineato quanto fosse discriminatoria per i single.
In Danimarca i figli si fanno in vacanza
Quella di Muskos non è la prima iniziativa fuori dagli schemi che viene lanciata per fronteggiare il calo demografico: negli ultimi anni in Danimarca il governo ha avviato nelle scuole programmi di educazione sessuale focalizzati sul concepimento anziché sulla contraccezione. Mentre un’agenzia di viaggi ha lanciato la campagna “Fallo per Mamma!”, che incoraggia le coppie a partire per romantiche vacanze in cui procreare. L’iniziativa si basa sul dato secondo cui in viaggio aumenta del 46% la frequenza con cui i danesi fanno sesso.
Nonostante il calo delle nascite, la Svezia è secondo l’Eurostat , tra i Paesi dell’Unione europea con il più alto tasso di fertilità, grazie anche a un welfare che concede ben 480 giorni di congedo parentale. Esattamente il tasso è di 1,88 figli per ogni donna contro l’1,37 dell’Italia. La nazione più feconda è la Francia con 2,01, seguita dall’Irlanda con 1,94.