Se in questi mesi a farla da padrone sono state le inchieste giudiziarie, ora la campagna elettorale per le presidenziali francesi è entrata nel vivo, con il primo dibattito televisivo fra i cinque principali candidati: Emmanuel Macron, Marine Le Pen, Francois Fillon, Benoit Hamon e Jean-Luc Mélenchon. Nonostante non abbia riservato grandi sorpresa, le tre ore su TF1 sono state seguite da 9,8 milioni di francesi, pari al 48% del pubblico nazionale.
Dato per favorito, l'ex ministro dell'Economia Macron si è difeso bene, riuscendo a evitare punti deboli e incertezze. Più aggressiva Marine Le Pen che dopo un avvio in sordina, ha tirato fuori i classici del suo repertorio, dalla minaccia islamica al protezionismo economico, fino all'Unione europea soffocante. Fillon, il più colpito dalle inchieste giudiziarie in questi mesi, ha preferito mantenere un basso profilo, presentandosi sobrio e composto.
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Secondo un sondaggio pubblicato da BFM TV dopo il dibattito, il 29% dei telespettatori ha incoronato Macron come candidato più convincente, seguito al 20% dal rappresentate dell’estrema sinistra, Mélenchon, al 19% a pari merito la Le Pen e Fillon, mentre il socialista Hamon è l'ultimo con l’11%.
Le questioni sul tavolo:
- società:
- scuola
- laicità
- sicurezza
- immigrazione
- economia:
- protezione sociale
- ruolo dello Stato
- libero scambio
- ore settimanali di lavoro
- politica estera
- Unione europea
- posizionamento internazionale
"Che presidente sarò"
Emmanuel Macron
Il candidato di En Marche! ha promesso "un progetto di alternanza profonda, con nuove facce e nuovi modi. Un progetto giusto, efficace, che porta speranza"
Marine Le Pen
La leader del Front National vuole essere "veramente il presidente della Repubblica, non la vice-cancelliera di Angela Merkel. Sarò il presidente che ridarà la parola al popolo perché le decisioni non siano più prese senza il suo accordo"
Francois Fillon
Il candidato dei Repubblicani si è presentato come "il presidente della ripresa nazionale, metterò la Francia su un camino che in meno di dieci anni la renderà la prima potenza europea"
Benoit Hamon
Il prescelto del Partito socialista ha assicurato che sarà "onesto e giusto, indipendente dalle lobby, finendola con le politiche fatte sempre dagli stessi, con gli sforzi chiesti sempre agli stessi"
Jean-Luc Mélenchon
Il leader del Partito di Sinistra ha assicurato che sarà "l'ultimo presidente della V Repubblica, voglio ridefinire tutte le regole"
I sei esclusi dal primo dibattito
I sei candidati minori non hanno partecipato al primo dibattito in tv, e se ne sono lamentati.
- Nicolas Dupont-Aignanù
- Nathalie Arthaud
- Philippe Poutou
- Jacques Cheminade
- Jean Lassalle
- François Asselineau